Presena, prelivi illegali d'acqua per l'innevamento
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Perchè non dovrebbero essere d'accordo, in fondo rinunci allo Sci Estivo, ed è stata la prima richiesta fatta dai Verdi....Frecciaaaa ha scritto:infatti non sarebbe una brutta idea una bella seggiovia....
servirebbe molta meno neve....
ma non penso che sia così facile però.... i Verdi non saranno d'accordo a questa soluzione, sicuramente!!!!
Fondamentalmente, per questi motivi (che riporto dopo averli copiati da un altro sito):tony73 ha scritto:Perchè non dovrebbero essere d'accordo, in fondo rinunci allo Sci Estivo, ed è stata la prima richiesta fatta dai Verdi....Frecciaaaa ha scritto:infatti non sarebbe una brutta idea una bella seggiovia....
servirebbe molta meno neve....
ma non penso che sia così facile però.... i Verdi non saranno d'accordo a questa soluzione, sicuramente!!!!
Gli organi di informazione dedicano oggi ampio risalto alla richiesta, formulata dagli operatori turistici del Tonale alla Provincia di Trento, di incrementare la produzione di neve artificiale sulla superficie del ghiacciaio della Presena al fine di "conservarlo" nella stagione estiva per l'uso sciistico.
Dopo gli allarmi per lo snaturamento del turismo montano in Trentino - dalle palme e la sabbia marina a 2000 metri in Val di Fassa al grido di dolore del grande alpinista Cesare Maestri per la perdita di valori nei rifugi alpini - ci mancava solo il ghiacciaio artificiale! Evidentemente le proteste per lo sfregio del ghiacciaio della Marmolada, un atto di aggressione ad uno dei beni più preziosi delle Dolomiti, non hanno insegnato nulla!
La legislazione provinciale ha sempre tutelato i ghiacciai e la recente legge provinciale n. 11/2007, all'articolo 51, li colloca fra le "aree protette", mentre il nuovo Piano urbanistico provinciale considera i ghiacciai come "invarianti", cioè come beni ambientali e demaniali (i ghiacciai sono
infatti al vertice del demanio idrico, di cui la Provincia di Trento ha competenza primaria in base al proprio statuto di autonomia!) sui quali attivare il massimo livello di tutela ambientale e paesaggistica.
In occasione dell'adozione della nuova legge il Consiglio provinciale ha pure approvato un ordine del giorno da noi presentato (il n. 177/XIII) che impegna la Giunta provinciale a far adottare buone pratiche gestionali a chi svolge attività impiantistica sui due ghiacciai attualmente sciabili,
Marmolada e Presena. Il tutto in previsione di una chiusura definitiva di questa pratica, in tutti i sensi "insostenibile".
Secondo tutti i più autorevoli studi internazionali, i ghiacciai alpini sono in fortissimo ritiro - condizione che li rende ancor più vulnerabili dal punto di vista ecologico - e lo sci estivo sui ghiacciai è un'attività fallimentare, che andrà al più presto drasticamente limitata e, in prospettiva, vietata. Occorre prenderne atto e attivare una "strategia d'uscita" da questo settore, consentendo alle imprese ed ai lavoratori, anche con il sostegno dell'ente pubblico, di riconvertire attività ed occupazione in altri segmenti dell'offerta turistica.
Ma la tutela del ghiacciaio, vertice assoluto della Natura delle Alpi, va posta al primo posto e vanno respinte con forza "provocazioni" come quella del Tonale: il ghiacciaio è il bene più prezioso delle nostre montagne, non può in alcun modo essere banalizzato e ridotto a qualcosa di artificiale: non siamo a Dubai!
Ciò premesso si interroga il Presidente della Provincia per sapere se:
1. non ritenga doveroso rigettare la richiesta formulata dagli operatori turistici del Tonale, attivando tutte le iniziative necessarie per tutelare al massimo il bene demaniale ed ambientale del ghiacciaio della Presena, area protetta del Trentino, anche in previsione di vietare definitivamente la pratica dello sci estivo.
2. non ritenga utile avviare, anche in collaborazione con i soggetti della promozione turistica locale e provinciale, uno studio ed un successivo piano di interventi per una fruizione del comprensorio turistico del Tonale più rispettosa delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche e storiche.
- lotharmatthaus
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Il discorso mi sembra capzioso, tutelare un ghiacciaio in definitiva significa non spararci sopra?
E poi chiariamo una di cose:
1 lo sci estivo NON rovina i ghiacciai, i gatti possono farlo si, allora il problema non è lo sci estivo (pur concordando sul fatto che sia antieconomico) ma una gestione scellerata della stazione
Al presena già oggi NON si fa sci estivo, si scia da fine ottobre (autunno mi risulta) a fine giugno. Sulla marmolada non si sci da qualche anno in estate... ma siamo sicuri che questi sanno di cosa stanno parlando???
E poi chiariamo una di cose:
1 lo sci estivo NON rovina i ghiacciai, i gatti possono farlo si, allora il problema non è lo sci estivo (pur concordando sul fatto che sia antieconomico) ma una gestione scellerata della stazione
Al presena già oggi NON si fa sci estivo, si scia da fine ottobre (autunno mi risulta) a fine giugno. Sulla marmolada non si sci da qualche anno in estate... ma siamo sicuri che questi sanno di cosa stanno parlando???
Sequestrati gli incassi della Carosello
Conto bloccato a Delpero A rischio i posti di lavoro
di GUIDO SMADELLI PASSO TONALE - La Procura di Trento ha posto sotto sequestro le pompe allacciate ai cannoni di innevamento artificiale delle piste di Passo Tonale e gli incassi della società Carosello-Tonale della scorsa stagione invernale, qualcosa come 1 milione 289 mila euro. Ma siccome i conti della società, dati gli investimenti effettuati, sono attualmente in rosso, è stato disposto il sequestro del conto corrente del presidente Giacinto Delpero . «Ci sono depositati circa 29 mila euro», commenta il diretto interessato allargando le braccia. «Ora tutto è nelle mani degli avvocati Stolfi e Lorenzi...». Quanto accaduto ieri è la diretta conseguenza della segnalazione arrivata in procura nel corso dell'estate, che aveva fatto muovere i carabinieri del Noe. Questi, raggiunti i laghetti posti al «piede» del ghiacciaio della Presena, avevano verificato che dagli stessi veniva prelevata acqua per produrre neve artificiale. La Carosello Tonale aveva una concessione, ma per attingere acqua dal «rio Pisso», non dai laghetti, sullo sfruttamento dei quali vi sarebbe un veto esplicito espresso ad inizio anni '90 dalla Tutela paesaggistica provinciale. Ad inizio agosto, quindi, erano scattati i sigilli sulla stazione di pompaggio attigua all'imbarco della seggiovia Paradiso. Il pm Carmine Russo , ad un paio di mesi di distanza, ha disposto ora il sequestro delle pompe e dell'intero incasso della passata stagione invernale. «Avevamo chiesto il dissequestro della stazione di pompaggio, ora ci troviamo di fronte a questa situazione», borbotta Giacinto Delpero. «La nostra società aveva il permesso di prelevare acqua a valle dei laghetti. Noi non usiamo additivi, ci basta l'acqua per fare neve. Stiamo tentando di consolidare il piede del ghiacciaio, perché se quello si ritira ancora un po' gli sciatori non potranno più utilizzare gli sci, sugli impianti, perché alla stazione a valle non ci saranno che sassi... Noi trasformiamo l'acqua in neve, che poi sciogliendosi ridiventa acqua e torna ad alimentare i laghetti». Sulla vicenda giudiziaria Delpero non si esprime, lasciando la parola a giudici e legali: «Se non facciamo neve, la nostra stagione si accorcia di quattro mesi; senza quei quattro mesi i costi dei nostri impianti non si pagano; se i costi non vengono coperti saranno a rischio i 32 posti di lavoro che offriamo. In fin dei conti, siamo la più grande azienda di Vermiglio», sbotta Delpero. «In Val Senales pompano acqua dal bacino artificiale di fondovalle, per fare neve a quasi 3000 metri. Lì non ci sono difficoltà... Noi una cosa simile non ce l'aspettavamo certo!». E ora, stagione a rischio? «Fortunatamente, nelle settimane scorse, al Tonale è sceso un metro di neve e molte piste sono già pronte, senza necessità d'innevamento artificiale», si consola Delpero. «E il meteo prevede altre precipitazioni, fortunatamente». Ma la «sberla», in caso di condanna, potrebbe essere salatissima. Praticamente, alla Carosello Tonale viene contestato di aver rubato acqua, per anni. Un danno difficilmente quantificabile, perché sulle pompe utilizzate non vi sono misuratori; la parola passerà probabilmente ai periti, cui spetterà il compito di dimostrare quanta acqua «impropria» la società impiantistica ha impiegato (o «distratto») negli ultimi anni.
Conto bloccato a Delpero A rischio i posti di lavoro
di GUIDO SMADELLI PASSO TONALE - La Procura di Trento ha posto sotto sequestro le pompe allacciate ai cannoni di innevamento artificiale delle piste di Passo Tonale e gli incassi della società Carosello-Tonale della scorsa stagione invernale, qualcosa come 1 milione 289 mila euro. Ma siccome i conti della società, dati gli investimenti effettuati, sono attualmente in rosso, è stato disposto il sequestro del conto corrente del presidente Giacinto Delpero . «Ci sono depositati circa 29 mila euro», commenta il diretto interessato allargando le braccia. «Ora tutto è nelle mani degli avvocati Stolfi e Lorenzi...». Quanto accaduto ieri è la diretta conseguenza della segnalazione arrivata in procura nel corso dell'estate, che aveva fatto muovere i carabinieri del Noe. Questi, raggiunti i laghetti posti al «piede» del ghiacciaio della Presena, avevano verificato che dagli stessi veniva prelevata acqua per produrre neve artificiale. La Carosello Tonale aveva una concessione, ma per attingere acqua dal «rio Pisso», non dai laghetti, sullo sfruttamento dei quali vi sarebbe un veto esplicito espresso ad inizio anni '90 dalla Tutela paesaggistica provinciale. Ad inizio agosto, quindi, erano scattati i sigilli sulla stazione di pompaggio attigua all'imbarco della seggiovia Paradiso. Il pm Carmine Russo , ad un paio di mesi di distanza, ha disposto ora il sequestro delle pompe e dell'intero incasso della passata stagione invernale. «Avevamo chiesto il dissequestro della stazione di pompaggio, ora ci troviamo di fronte a questa situazione», borbotta Giacinto Delpero. «La nostra società aveva il permesso di prelevare acqua a valle dei laghetti. Noi non usiamo additivi, ci basta l'acqua per fare neve. Stiamo tentando di consolidare il piede del ghiacciaio, perché se quello si ritira ancora un po' gli sciatori non potranno più utilizzare gli sci, sugli impianti, perché alla stazione a valle non ci saranno che sassi... Noi trasformiamo l'acqua in neve, che poi sciogliendosi ridiventa acqua e torna ad alimentare i laghetti». Sulla vicenda giudiziaria Delpero non si esprime, lasciando la parola a giudici e legali: «Se non facciamo neve, la nostra stagione si accorcia di quattro mesi; senza quei quattro mesi i costi dei nostri impianti non si pagano; se i costi non vengono coperti saranno a rischio i 32 posti di lavoro che offriamo. In fin dei conti, siamo la più grande azienda di Vermiglio», sbotta Delpero. «In Val Senales pompano acqua dal bacino artificiale di fondovalle, per fare neve a quasi 3000 metri. Lì non ci sono difficoltà... Noi una cosa simile non ce l'aspettavamo certo!». E ora, stagione a rischio? «Fortunatamente, nelle settimane scorse, al Tonale è sceso un metro di neve e molte piste sono già pronte, senza necessità d'innevamento artificiale», si consola Delpero. «E il meteo prevede altre precipitazioni, fortunatamente». Ma la «sberla», in caso di condanna, potrebbe essere salatissima. Praticamente, alla Carosello Tonale viene contestato di aver rubato acqua, per anni. Un danno difficilmente quantificabile, perché sulle pompe utilizzate non vi sono misuratori; la parola passerà probabilmente ai periti, cui spetterà il compito di dimostrare quanta acqua «impropria» la società impiantistica ha impiegato (o «distratto») negli ultimi anni.
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Da L'Adige del 1/11/2007
PASSO DEL TONALE - Procura e legali della società Carosello-Tonale trattano per chiudere in tempi rapidi l'inchiesta sui prelievi di acqua per neve artificiale dai laghetti Monticelli. Ieri gli avvocati Nicola Stolfi e Andrea Lorenzi, legali del presidente della società Giacinto Delpero, in tribunale a Trento hanno avuto un incontro con il pm Carmine Russo. Obiettivo della difesa è arrivare ad un rapido dissequestro della stazione di pompaggio. I due avvocati non hanno ancora formalizzato istanze in questo senso, ma hanno sondato il terreno. Ai pm è stato spiegato che la società ha tutti i permessi per attingere acqua da un bacino che si trova sul versante lombardo. Ad avviso della difesa ci sarebbero quindi le condizioni per arrivare ad un dissequestro, posto che non ci sarebbe più alcun prelievo diretto dai laghetti. Ipotesi di patteggiamento per ora sono ferme perché la procura vincola questo passo al pagamento di un considerevole risarcimento, mentre secondo la difesa i danni sono limitatissimi.
PASSO DEL TONALE - Procura e legali della società Carosello-Tonale trattano per chiudere in tempi rapidi l'inchiesta sui prelievi di acqua per neve artificiale dai laghetti Monticelli. Ieri gli avvocati Nicola Stolfi e Andrea Lorenzi, legali del presidente della società Giacinto Delpero, in tribunale a Trento hanno avuto un incontro con il pm Carmine Russo. Obiettivo della difesa è arrivare ad un rapido dissequestro della stazione di pompaggio. I due avvocati non hanno ancora formalizzato istanze in questo senso, ma hanno sondato il terreno. Ai pm è stato spiegato che la società ha tutti i permessi per attingere acqua da un bacino che si trova sul versante lombardo. Ad avviso della difesa ci sarebbero quindi le condizioni per arrivare ad un dissequestro, posto che non ci sarebbe più alcun prelievo diretto dai laghetti. Ipotesi di patteggiamento per ora sono ferme perché la procura vincola questo passo al pagamento di un considerevole risarcimento, mentre secondo la difesa i danni sono limitatissimi.