-- Ferragosto al Fresco --
Inviato: 18 ago 2009, 12:51
Era parecchio tempo che avremmo voluto salire al Quintino, e l'occasione si e' presentata proprio a ferragosto.
Complice un giorno di ferie obbligatorio siam partiti io e Miky di buon mattino.
Ore 7:30 eravamo gia' alle casse di Staffal pronti per la prima corsa verso il Bettaforca.
Gia' dalla seggiovia l'avventura si denota nella sua naturalistica bellezza, Marmotte ovunque
scorrazzano impavide nei prati... Ma l'occhio corre alle creste che ci aspettano!
Qui tutte le altre foto della fantastica due giorni
Castore e Felik di fronte a noi
Terminati i lunghi pianori intervallati da cambi di pendenza dopo un paio d'ore arriviamo all'attacco decisivo.
Su sfasciumi insidiosi il sentiero guadagna quota rapidamente e, raggiunta la cresta, lo spettacolo si fa maestoso.
SUlla nostra DX il vallone della Verra sovrastato dai Breithorn e dal Castore dall'altro lato del baratro la Piramide di Vincent.
Tra bellissimi passaggi aerei ci si muove con l'aiuto di corde fisse lungo un crinale in salita.
Ponticello in cresta
Sono piu' di tre ore e siamo alle battute finali, i passaggi aerei si fanno piu' verticali a raggiungere la piana glaciale del ghiacciaio del Felik
dove il rifugio Quintino Sella poggia in bilico sulla strapiombante valle del Lys.
Ci siamo, il fiato appena rotto dal dislivello di quasi 1000 metri ed il rifugio ci si presenta in tutta la sua solitudine tra le piane glaciali.
Qui il bianco la fa da padrone e l'estate per un momento e' completamente alle nostre spalle!
Il Rifugio
Giusto il tempo di un panino, un'oretta stesi al sole brillante sotto al portico e la domanda ci si presenta:
"Scendiamo o saliamo?" ovviamente la seconda! Il tempo di prenotare due letti e ci lanciamo su per il ghiacciaio del Felik.
Saliremo ancora fino all'attacco per il colle del Felik, poi le condense in arrivo ci faranno propendere per il rientro al nostro amato rifugio.
Ghiacciao del Felik
Rientriamo al rifugio e tra giochi di societa' e costruzioni di 'Omini' di roccia in un attimo e' gia' sera e alle 22 si toglie corrente.
Caldi nelle nostre cuccette attendiamo la mattina.
Alle 4:30 si serve la colazione ed io ne approfitto per uscire a fare qualche foto.
L'ambiente e' carico di attese, le cordate si preparano e a me un poco piange il cuore a dover tornare a letto..
Ci facciamo una promessa, l'anno prossimo sara' Castore!
Le cordate si preparano sotto le stelle
Sveglia e colazione poi subito fuori a scopire gli ultimi ritardatari. Gente che sale sul ghiacciaio, cordate al colle del Felik,
altre sulla dorsale del Felik ed i primi gia' in vetta al Castore.
Punta Castore
Miky e le sue creature di roccia
Giochiamo ancora un poco con le piattissime rocce, salutiamo il rifugio e il suo magico ambiente e con il cuore pieno di gioia
iniziamo la discesa verso valle con la sua afa estiva.
Una due giorni densa di significati non detti e di complicita' da alta quota, mi ritengo estremamente fortunato!
Qui tutte le altre foto della fantastica due giorni
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuu
MaUro
Complice un giorno di ferie obbligatorio siam partiti io e Miky di buon mattino.
Ore 7:30 eravamo gia' alle casse di Staffal pronti per la prima corsa verso il Bettaforca.
Gia' dalla seggiovia l'avventura si denota nella sua naturalistica bellezza, Marmotte ovunque
scorrazzano impavide nei prati... Ma l'occhio corre alle creste che ci aspettano!
Qui tutte le altre foto della fantastica due giorni
Castore e Felik di fronte a noi
Terminati i lunghi pianori intervallati da cambi di pendenza dopo un paio d'ore arriviamo all'attacco decisivo.
Su sfasciumi insidiosi il sentiero guadagna quota rapidamente e, raggiunta la cresta, lo spettacolo si fa maestoso.
SUlla nostra DX il vallone della Verra sovrastato dai Breithorn e dal Castore dall'altro lato del baratro la Piramide di Vincent.
Tra bellissimi passaggi aerei ci si muove con l'aiuto di corde fisse lungo un crinale in salita.
Ponticello in cresta
Sono piu' di tre ore e siamo alle battute finali, i passaggi aerei si fanno piu' verticali a raggiungere la piana glaciale del ghiacciaio del Felik
dove il rifugio Quintino Sella poggia in bilico sulla strapiombante valle del Lys.
Ci siamo, il fiato appena rotto dal dislivello di quasi 1000 metri ed il rifugio ci si presenta in tutta la sua solitudine tra le piane glaciali.
Qui il bianco la fa da padrone e l'estate per un momento e' completamente alle nostre spalle!
Il Rifugio
Giusto il tempo di un panino, un'oretta stesi al sole brillante sotto al portico e la domanda ci si presenta:
"Scendiamo o saliamo?" ovviamente la seconda! Il tempo di prenotare due letti e ci lanciamo su per il ghiacciaio del Felik.
Saliremo ancora fino all'attacco per il colle del Felik, poi le condense in arrivo ci faranno propendere per il rientro al nostro amato rifugio.
Ghiacciao del Felik
Rientriamo al rifugio e tra giochi di societa' e costruzioni di 'Omini' di roccia in un attimo e' gia' sera e alle 22 si toglie corrente.
Caldi nelle nostre cuccette attendiamo la mattina.
Alle 4:30 si serve la colazione ed io ne approfitto per uscire a fare qualche foto.
L'ambiente e' carico di attese, le cordate si preparano e a me un poco piange il cuore a dover tornare a letto..
Ci facciamo una promessa, l'anno prossimo sara' Castore!
Le cordate si preparano sotto le stelle
Sveglia e colazione poi subito fuori a scopire gli ultimi ritardatari. Gente che sale sul ghiacciaio, cordate al colle del Felik,
altre sulla dorsale del Felik ed i primi gia' in vetta al Castore.
Punta Castore
Miky e le sue creature di roccia
Giochiamo ancora un poco con le piattissime rocce, salutiamo il rifugio e il suo magico ambiente e con il cuore pieno di gioia
iniziamo la discesa verso valle con la sua afa estiva.
Una due giorni densa di significati non detti e di complicita' da alta quota, mi ritengo estremamente fortunato!
Qui tutte le altre foto della fantastica due giorni
Ciauuuuuuuuuuuuuuuuu
MaUro