Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
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Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
Ciao ragazzi, cosa vi aspettate per la prossima stagione invernale? Quali saranno le nuove tendenze, le località che si salveranno, quelle che soffriranno o quelle che riusciranno ad aumentare i turisti? Ecco cosa mi aspetterei io...
Lo scorso hanno il turismo invernale ha accusato un calo importante. Le cause non sono da ricercare solo in una riduzione delle disponibilità delle famiglie ma anche in un meteo particolarmente infausto, mite e avaro di neve. Quando poi il freddo è arrivato era troppo intenso e rapidamente seguito da un nuovo periodo caldo. Al contrario oltre confine la neve abbondava.
La situazione economica sta però peggiorando e non è detto che un inverno nevoso possa riportare gli sciatori sulle montagne. Vi sono località di piccole dimensioni sulle Prealpi piemontesi e lombarde che potrebbero chiudere messe a dura prova da un calo dei turisti e da un’inevitabile contrazione dei contributi pubblici.
I redditi più elevati soffrono meno di altri della crisi economica. Non mi aspetto quindi che località VIP quali Cortina o Courmayeur perdano importanti quote di mercato ma difficilmente ne guadagneranno perché la classe media, più colpita, non potrà permettersi costi troppo elevati. Una fetta importante di clientela sarà poi spaventata dalla tracciabilità dei pagamenti e si rivolgerà all’estero, soprattutto Austria e Francia mentre la Svizzera soffre per il Franco troppo forte da oltre un anno.
Saranno penalizzate le località che non offrono alternative allo sci o che offrono comprensori non particolarmente vasti ma ugualmente cari. Tendenzialmente è proprio nei periodi di flessione del mercato in cui le scelte dei consumatori diventano più accurate.
Località che offrono alternative allo sci, soprattutto centri benessere, potranno mantenere o incrementare le loro quote di mercato. Credo che il wellness sia la vera carta vincente più che altre attività come racchette o sci d’alpinismo che rimangono per un pubblico più limitato.
Anche i grandi comprensori verosimilmente potranno registrare performance positive a causa del loro maggior appeal a prezzi tutto sommato simili ad altri competitor più piccoli. I collegamenti tra diverse aree sono da incoraggiare perché permettono di valorizzare le singole aree in maniera importante e renderle più appetibili dai turisti.
Il Freeride ha importanti margini di crescita se confrontiamo l’Italia con altri paesi europei ma il grande pubblico vede ancora questa attività come troppo pericolosa a causa di una criminalizzazione da parte dei media senza dubbio eccessiva.
Il settore dei materiali accusa da anni una flessione dei volumi e credo che tale trend continui ancora. Il rinnovo dell’attrezzatura da sci verrà procrastinato e si tenderà a spendere per le vacanze piuttosto che per gli sci o per la tuta nuova.
Lo scorso hanno il turismo invernale ha accusato un calo importante. Le cause non sono da ricercare solo in una riduzione delle disponibilità delle famiglie ma anche in un meteo particolarmente infausto, mite e avaro di neve. Quando poi il freddo è arrivato era troppo intenso e rapidamente seguito da un nuovo periodo caldo. Al contrario oltre confine la neve abbondava.
La situazione economica sta però peggiorando e non è detto che un inverno nevoso possa riportare gli sciatori sulle montagne. Vi sono località di piccole dimensioni sulle Prealpi piemontesi e lombarde che potrebbero chiudere messe a dura prova da un calo dei turisti e da un’inevitabile contrazione dei contributi pubblici.
I redditi più elevati soffrono meno di altri della crisi economica. Non mi aspetto quindi che località VIP quali Cortina o Courmayeur perdano importanti quote di mercato ma difficilmente ne guadagneranno perché la classe media, più colpita, non potrà permettersi costi troppo elevati. Una fetta importante di clientela sarà poi spaventata dalla tracciabilità dei pagamenti e si rivolgerà all’estero, soprattutto Austria e Francia mentre la Svizzera soffre per il Franco troppo forte da oltre un anno.
Saranno penalizzate le località che non offrono alternative allo sci o che offrono comprensori non particolarmente vasti ma ugualmente cari. Tendenzialmente è proprio nei periodi di flessione del mercato in cui le scelte dei consumatori diventano più accurate.
Località che offrono alternative allo sci, soprattutto centri benessere, potranno mantenere o incrementare le loro quote di mercato. Credo che il wellness sia la vera carta vincente più che altre attività come racchette o sci d’alpinismo che rimangono per un pubblico più limitato.
Anche i grandi comprensori verosimilmente potranno registrare performance positive a causa del loro maggior appeal a prezzi tutto sommato simili ad altri competitor più piccoli. I collegamenti tra diverse aree sono da incoraggiare perché permettono di valorizzare le singole aree in maniera importante e renderle più appetibili dai turisti.
Il Freeride ha importanti margini di crescita se confrontiamo l’Italia con altri paesi europei ma il grande pubblico vede ancora questa attività come troppo pericolosa a causa di una criminalizzazione da parte dei media senza dubbio eccessiva.
Il settore dei materiali accusa da anni una flessione dei volumi e credo che tale trend continui ancora. Il rinnovo dell’attrezzatura da sci verrà procrastinato e si tenderà a spendere per le vacanze piuttosto che per gli sci o per la tuta nuova.
Re: Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
beh se sarà così credo che in val pusteria ti faranno cittadino onorario
Re: Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
Intendi al Plan o al progetto di integrazione delle varie località dell'Alta Pusteria?
Re: Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
diciamo dell'abbinamento piste + centri benessereandrea ha scritto:Intendi al Plan o al progetto di integrazione delle varie località dell'Alta Pusteria?
- robertocag
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Re: Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
La frase sarebbe: "datemi la neve, poi senza soldi ci sono le pelli di foca". ( anche quelle oggi costano care )
Comunque io credo che la soluzione sia molto difficile ed un calo in tutto sia inevitabile, alcune strategie possibili potrebbero essere, secondo me:
Creare offerte "essenziali" ma "dignitose" in modo da essere a buon prezzo. Questa Andrea è un po' "contro" i centri benessere. Un buon albergo caldo dove si dorme bene e si mangia discretamente....potrebbe bastare se vai per sciare.
Piantarla di demonizzare attività come il fuori pista, che non solo i media demonizzano ma anche le località ( salvo poi reclamizzare la stazione con discese in neve polverosa ) e le leggi e ordinanze. Attenzione, capitemi, l'attività non va incoraggiata a tutti i costi ma bene regolamentata ( è difficile, ma ci sono degli esempi interessanti ).
Lasciare le piste un po' più "nature": troppi "biliardi" oggi rischiano di essere monotoni oltre a essere molto costosi per la manutenzione.
Offrire la possibilità di lunghe traversate anche tra una stazione e l'altra usando anche il bus.
Comunque io credo che la soluzione sia molto difficile ed un calo in tutto sia inevitabile, alcune strategie possibili potrebbero essere, secondo me:
Creare offerte "essenziali" ma "dignitose" in modo da essere a buon prezzo. Questa Andrea è un po' "contro" i centri benessere. Un buon albergo caldo dove si dorme bene e si mangia discretamente....potrebbe bastare se vai per sciare.
Piantarla di demonizzare attività come il fuori pista, che non solo i media demonizzano ma anche le località ( salvo poi reclamizzare la stazione con discese in neve polverosa ) e le leggi e ordinanze. Attenzione, capitemi, l'attività non va incoraggiata a tutti i costi ma bene regolamentata ( è difficile, ma ci sono degli esempi interessanti ).
Lasciare le piste un po' più "nature": troppi "biliardi" oggi rischiano di essere monotoni oltre a essere molto costosi per la manutenzione.
Offrire la possibilità di lunghe traversate anche tra una stazione e l'altra usando anche il bus.
Re: Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
sono d'accordo!!! inoltre troppo piste tirate come un biliardo significa maggior velocità e quindi possibilità maggiore di incidentirobertocag ha scritto:
Lasciare le piste un po' più "nature": troppi "biliardi" oggi rischiano di essere monotoni oltre a essere molto costosi per la manutenzione.
Re: Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
secondo me saranno i comprensori grossi che tireranno avanti. gli sport invernali sono molto costosi in generale se poi ci mettiamo anche che in una giornata in montagna oltre allo skipass e al viaggio (la benzina costa un botto) ci devi mettere anche magari il noleggio dell'attrezzatura e pranzo e bibite, io direi che le famiglie saranno penalizzate forte. Se devo fare una giornata sulla neve ogni due mesi, allora quelle poche volte che vado le faccio fatte bene e vado in un comprensorio che mi soddisfa. Tipo plan per fare un esempio. Premettendo che sia una stagione nevosa Plan de corones non avrà problemi a chiudere in positivo.
- robertocag
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- Località: Lucca
Re: Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
Vorrei fare ancora una osservazione. Dato che le disponibilità sono sempre meno, si reagisce riducendo i giorni di vacanza. Qui nasce una difficoltà che non capisco, diversi alberghi rispondono che non danno la camera per meno di....che non gli conviene lavare le lenzuola per una o due notti soltanto
Queste scuse fanno il paio, ne ridevo parlando con un albergatore, con quelle dei clienti quando le previsioni del tempo virano al brutto....ho ricoverato mia suocera...mia moglie ha avuto un incidente....i bambini hanno la febbre, mi diceva che si era chiesto......se portava sfiga.
A parte gli scherzi, capisco che avere l'albergo pieno di settimana in settimana è bello ma forse se non è più così è più saggio cambiare le lenzuola più spesso invece di lasciarle nell'armadio.
Questo favorirebbe anche quel turismo itinerante che a me piace tanto.
Queste scuse fanno il paio, ne ridevo parlando con un albergatore, con quelle dei clienti quando le previsioni del tempo virano al brutto....ho ricoverato mia suocera...mia moglie ha avuto un incidente....i bambini hanno la febbre, mi diceva che si era chiesto......se portava sfiga.
A parte gli scherzi, capisco che avere l'albergo pieno di settimana in settimana è bello ma forse se non è più così è più saggio cambiare le lenzuola più spesso invece di lasciarle nell'armadio.
Questo favorirebbe anche quel turismo itinerante che a me piace tanto.
Re: Tendenze e aspettative per il prossimo inverno
E' fuori di dubbio che una stagione invernale così scarsa di neve come quella passata ha contribuito, oltre alla crisi economica, a diminuire le giornate sulla neve.
Le aspettative per il prossimo inverno, sperando in una maggiore copiosità di neve, vedranno, a mio avviso, salvarsi le località più rinomate ed i comprensori più grandi. Ci sarà sempre il pienone o quasi, nel solito periodo Natale/Capodanno/Epifania e seconda decade di febbraio prima settimana di marzo. Anche lo scorso inverno code di 40-50 minuti per salire al Col Rodella solo in questi periodi.
Per chi può scegliere quando andare a sciare opterei per periodi di bassa stagione, ovvero il mese di gennaio dopo Epifania quando gli alberghi e gli skipass costano meno e le piste sono più libere, e la neve è dura, ma anche il periodo di aprile lo consiglierei perchè i prezzi sono di bassa stagione, Pasqua esclusa, le giornate sono più lunghe e spesso c'è neve fresca. In questo periodo scegliere località alte dato che la neve tende a diventare molle.
Da ultimo segnalo che questo inverno 20/02-03/03 ci sono i mondiali di sci nordico in Val di Fiemme dove si attende un buon riscontro di pubblico non solo di fondisti ma anche sciatori e turisti.
Auguro a queste località in particolare ma a tutte in generale un'ottima stagione.
Stevens
Le aspettative per il prossimo inverno, sperando in una maggiore copiosità di neve, vedranno, a mio avviso, salvarsi le località più rinomate ed i comprensori più grandi. Ci sarà sempre il pienone o quasi, nel solito periodo Natale/Capodanno/Epifania e seconda decade di febbraio prima settimana di marzo. Anche lo scorso inverno code di 40-50 minuti per salire al Col Rodella solo in questi periodi.
Per chi può scegliere quando andare a sciare opterei per periodi di bassa stagione, ovvero il mese di gennaio dopo Epifania quando gli alberghi e gli skipass costano meno e le piste sono più libere, e la neve è dura, ma anche il periodo di aprile lo consiglierei perchè i prezzi sono di bassa stagione, Pasqua esclusa, le giornate sono più lunghe e spesso c'è neve fresca. In questo periodo scegliere località alte dato che la neve tende a diventare molle.
Da ultimo segnalo che questo inverno 20/02-03/03 ci sono i mondiali di sci nordico in Val di Fiemme dove si attende un buon riscontro di pubblico non solo di fondisti ma anche sciatori e turisti.
Auguro a queste località in particolare ma a tutte in generale un'ottima stagione.
Stevens