L’Italia dello sci alpino comincia la stagione olimpica con due vittorie nelle prime gare di Coppa del Mondo, ma ben pochi sembrano essersene accorti. Con un destino comune a tutti gli sport che non siano il calcio, anche il nostro sport viene quasi completamente ignorato dai media di casa nostra se non c’è il personaggio, vincente ma anche dai modi alquanto intriganti, alla Alberto Tomba. Così accadrà, ne siamo certi, anche al motomondiale quando Valentino Rossi si ritirerà o quando passerà dalle due alle quattro ruote. Non parliamo poi degli altri sport invernali, che il grande pubblico nemmeno sa che ci sono e che si accorge fugacemente della loro esistenza solo se i nostri atleti vincono qualche medaglia olimpica. Fanno eccezione la Formula 1, che avrà grande seguito finché ci sarà la Ferrari, e il ciclismo nel periodo del Giro d’Italia.
Ma torniamo allo sci alpino. I trionfi di Elena Fanchini e di Giorgio Rocca in Nordamerica sono stati dati solamente come notizia dalle tv generaliste (e nemmeno da tutte) il giorno dopo, anche a causa della conclusione a ora tarda della sera delle gare, poi basta. Sul web, a parte i siti specializzati e istituzionali, nessun approfondimento. Sulle prime pagine dei quotidiani sportivi, se si vince bene, altrimenti lo spazio è vicino allo zero. Abbiamo sempre letto e sentito in questi anni che non essendoci grandi campioni in Italia lo sci interessa a pochi eletti e che conseguentemente in tv non ha grande audience. Niente di più falso. Durante l'inverno è il secondo sport più seguito d'Italia, le gare femminili di Cortina di gennaio raccolgono mediamente il 18% di share, percentuale altissima per un programma mattutino, e anche le altre gare italiane raccolgono poco di meno, così come la classica discesa di Kitzbuehel.
Inoltre, dopo il ritiro dei sempre troppo rimpianti Alberto Tomba e Deborah Compagnoni, ha gareggiato gente come Kristian Ghedina, Isolde Kostner, Karen Putzer, Denise Karbon e Daniela Ceccarelli, tutta gente che ha vinto gare di Coppa del Mondo oppure medaglie mondiali o olimpiche. E poi, vogliamo dire che la 20enne Elena Fanchini non è una grande campionessa in prospettiva o che il 30enne Giorgio Rocca, che ha vinto in carriera solo uno slalom meno di Gustavo Thoeni, non è un grande campione del nostro sport? Forse il suo difetto è di essere troppo gentiluomo per essere anche un personaggio mediatico… Infine, qualcuno si è accorto che questo è l'inverno che porterà alle Olimpiadi di Torino 2006, le prime invernali in terra italiana a cinquant'anni da quelle di Cortina? Proprio nella stagione più importante della loro vita agonistica, Rocca e Max Blardone, vincitore l'anno scorso del gigante più difficile del mondo, quello di Adelboden, non hanno uno sponsor…
La verità è che il nostro è un Paese nel quale, per rimanere allo sport e senza sconfinare in altri campi, si preferisce dare visibilità sempre e comunque al dio pallone, a qualsiasi livello, con i suoi protagonisti patinati e capricciosi, e si ignorano le vittorie, a livello invece mondiale, di ragazzi e ragazze gentili e disponibili che fanno enormi sacrifici e rischiano l'incolumità fisica certe volte anche in allenamento pur di arrivare a livelli di eccellenza. Non sempre si può vincere ma gente come Giorgio Rocca ed Elena Fanchini, ma anche tanti altri, va avanti per la propria strada, nell'indifferenza quasi totale ma con tanta dedizione e determinazione. E lo stesso facciamo noi che li seguiamo sempre con simpatia e affetto. Qualche volta li critichiamo, magari a sproposito, per le loro cattive performance, in particolare se falliscono l'appuntamento con le medaglie, ma comunque ne parliamo, non li ignoriamo, che vincano o che perdano. Perché non se lo meritano.
Eurosport - Max Valle
La solita schifezza italiana
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Condivido la critica, anche se è un po' la subisco. Forse esagero, sicuramente siamo una goccia nel mare, però siamo parte di quel grande mondo dei media. Certo, le televisioni e altri grandi siti hanno un appeal ben diverso ma nemmeno noi diamo molto peso allo sci agonistico. Un po' per scelta, un po' per scarsa conoscenza del circo bianco.
Forse Rocca è davvero troppo gentiluomo. Diversamente se ne parlerebbe di più. Però le sue vittorie passano sotto silenzio e questo è grave. Gli chiederemo di tirare qualche coppa in testa a qualche malcapitato giornalista. Si deve arrivare a questo?
Come può essere possibile che una nazione con piste bellissime e ingenti investimenti non faccia nulla per promuovere lo sci? In fondo si parla anche di interessi economici non indifferenti
Forse Rocca è davvero troppo gentiluomo. Diversamente se ne parlerebbe di più. Però le sue vittorie passano sotto silenzio e questo è grave. Gli chiederemo di tirare qualche coppa in testa a qualche malcapitato giornalista. Si deve arrivare a questo?
Come può essere possibile che una nazione con piste bellissime e ingenti investimenti non faccia nulla per promuovere lo sci? In fondo si parla anche di interessi economici non indifferenti