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ERSY19
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Ciao a tutti

Messaggio da ERSY19 » 21 nov 2012, 20:52

Salve a tutti. Sono di Genova e ho qualche anno sulle spalle. Frequento S. Giacomo di Roburent (piccola località sciistica del Cuneese) da diverso tempo e, per dare qualche indicazione più precisa, faccio parte di quelli che hanno avuto l’onore di sciare in una pista il cui impianto di risalita era una così detta “Manovia”. Erano gli anni 60 o giù di lì e si veniva a S. Giacomo solo alla domenica, perché le possibilità erano quelle. Erano gli anni delle famiglie che avevano comprato le prime automobili ed incominciavano ad assaporare un po’ di consumismo. La nostra macchina era la mitica FIAT 600 e si partiva molto presto verso le sei e, se tutto filava liscio, si arrivava a destinazione in mattinata inoltrata.
Gli scarponi, colmi di calzettoni di lana spessa, erano di cuoio e non esisteva il problema della chiusura a “quattro o cinque attacchi” perché la chiusura era molto semplice: con le stringhe. Gli sci si affittavano nel piccolo negozio di merceria e ricordo ancora i proprietari seduti davanti al negozio a prendere il sole con regolare abbronzatura da far invidia.
Ricordo l’albergo Nazionale con i suoi terrazzini di ferro a sbalzo sulla strada, la facciata colorata di bianco e gli infissi di legno tradizionali provvisti di regolari spifferi e vicino all’albergo esisteva ancora la strettoia formata dalla vecchia casa e la chiesa.
Si andava a mangiare in una trattoria che si poteva raggiungere sci ai piedi, percorrendo una vecchia stradina interna in mezzo alle case (oggi asfaltata ed ampia).
Non esistevano i gonfiabili e anche se fossero esistiti, non avrebbero riscosso un grande successo perché per noi era sicuramente più interessante e divertente poter fare una sciata o assaporare una divertente scivolata con gli slittini ( regolarmente di legno).
Insomma “un vecchietto” che però è ancora innamorato di questi luoghi e soprattutto della montagna che continua a frequentare con la sua famiglia sia d’estate che d’inverno, con lo stesso entusiasmo di quando era bambino.
Ogni volta che gli impegni lo permettono, corro sù soprattutto per “disintossicarmi” da tutti gli stress accumulati in settimana dalla vita di città e le sensazioni che provo ogni volta che arrivo, sono sempre le stesse e affascinanti. A S. Giacomo trovo il silenzio che riesco ad “ascoltare”, a S. Giacomo trovo la pace e la tranquillità “che profumano” e che respiro a pieni polmoni, a S. Giacomo trovo colori che riesco quasi a “toccare”, a S. Giacomo trovo la serenità che oramai abbiamo perso nel ns. vivere quotidiano.
Insomma San Giacomo e soprattutto la montagna sono a tutti gli effetti “dei grandi e vecchi amici con cui assaporare ogni volta delle sensazione incredibili”.

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