SAN SIMONE - UN COMITATO PER FAR RINASCERE LA STAZIONE
20 Agosto 2017
“San Simone non può morire”. E’ la convinzione del nascente comitato di villeggianti della località dell’Alta Val Brembana, stazione sciistica che fa parte del comprensorio Brembo Superski e che nell’inverno scorso ha di fatto chiuso i battenti, tra impianti fermi, crack della società di gestione, questioni sulla stessa proprietà di skilift e seggiovie. Ma i villeggianti non ci stanno e una cinquantina di persone si è già messa all’opera per raccogliere firme e mettere attorno a un tavolo il Comune, la Regione, i curatori fallimentari, gli esercenti e il proprietario degli impianti. Il comitato è anche disposto all’autotassazione. “Vogliamo chiarezza, senso di responsabilità e risposte, ciò che finora è mancato”: così dice uno dei promotori dell’iniziativa.
Cosa si può fare per far ripartire San Simone? Questa la domande del nascente comitato che attraverso social e passaparola sta animando la “resistenza” estiva. Con un obiettivo a breve: convocare un incontro per il 9 settembre con tutte le parti in causa, amministrazione, istituzioni, privati, turisti. E quella di autotassarsi è una prospettiva possibile, magari – si dice - pensando a un ruolo nella gestione degli impianti, a un comitato di controllo finanziario. Ma anzitutto “servono garanzie e senso di responsabilità da parte di tutti”, insistono i promotori dell’iniziativa.
Insomma, qualcosa si muove, ma i problemi restano tanti. A cominciare dalla questione che solleva la proprietà degli impianti, la San Simone Evolution di Franco Quarti, che chiede anzitutto la restituzione, da parte del Comune di Valleve, del ramo d’azienda di cui è proprietaria. Altrimenti niente tavolo condiviso.
di Andrea Greco
20 Agosto 2017