Abondance, il sindaco chiude la cabinovia

Ecologia e politica. Ha chiuso i battenti per sempre la cabinovia di Abondance, impianto principale di questa piccola stazione sciistica savoiarda (fa pare del comprensorio Port du Soleil ma non è collegato ad esso sci ai piedi) che portava dai 950 metri del paese a quota 1500, dove si trovano sei skilift. Non nevica più e la cabinovia è in perdita, questo il pensiero che ha portato il Consiglio comunale di Abondance a scrivere la parola fine. L'economia del paese, legata al turismo e quindi allo sci andrà inevitabilmente in ginocchio, ed anche la fruizione estiva della località sarà compromessa dal fermo all'impianto. La cabinovia dell'Essert era stata costruita nel 1983 e nel 2004 aveva subito una revisione, con cambio della fune traente-portante, poteva quindi svolgere egregiamente il suo lavoro per ancora diversi anni. Una decisione del genere rischia di essere un precedente importante e allarmante per chi ama il nostro sport. Un conto è essere consci dei cambiamenti climatici in atto, un altro è abdicare ad un can can mediatico che ha assunto le proporzioni del catastrofismo più ottuso. In Italia abbiamo un esempio virtuoso, l'Alto Adige, che dimostra come anche con stagioni difficili, come quella appena passata, l'industria dello sci può andare avanti, far divertire e, nel complesso, fare profitti. Se è vero infatti che molte stazioni italiane hanno chiuso la stagione 2006/2007 con forti passivi, è anche vero che nelle stazioni più attrezzate si è sciato sempre e su piste di buona qualità, ma la gente è stata a casa. Il perchè è chiaro, lo sciatore, bombardato da titoli a nove colonne e da strilli dei telegionarli che gridano all'ennesimo "inverno più caldo e meno nevoso" non si muovono da casa. Sintomo di come l'informazione ecopessimista può far più danni di una stagione mite e secca. Di seguito riportiamo un articolo di Alessio Grosso apparso su meteolive.it e l'articolo di repubblica.it sulla questione.

di Andrea Greco
02 Agosto 2007