Route 99: in bici sulla nuova ciclabile della Valle Isarco
10 Maggio 2009
Dall’estate 2009 la Ciclabile della Valle Isarco (101,7 km in totale, con la possibilità di proseguire poi per la valle dell’Adige, fino a Venezia) è percorribile completamente in sicurezza, senza alcuna promiscuità con la strada statale. La Route 99, che prende il nome dai 99 km del fiume Isarco dal Brennero a Bolzano, è ben segnalata, quasi completamente separata dalle strade per le auto, e si snoda nel verde, tra masi, borghi, musei, trattorie tipiche, chiese e cappelle, in leggera e costante discesa. I più allenati possono percorrerla in una giornata - ma si possono fare anche singole tappe intermedie – per poi tornare al punto di partenza con il treno, adeguato al trasporto bici.
In Valle Isarco sta nascendo anche una nuova associazione, ‘Eisackbike’, che raggruppa alberghi con particolari servizi per i ciclisti, ma anche negozi e noleggi, impianti di risalita, rifugi e ristoranti, per offrire una proposta di vacanza cicloturistica a 360 gradi, dal pernottamento alle escursioni guidate, alla consulenza professionale di negozi e noleggi per bici, fino al servizio riparazioni con materiali di qualità. Senza dimenticare che ristoranti e rifugi serviranno piatti adatti ai ciclisti che potranno posteggiare la bici in tutta sicurezza e godersi una sosta pranzo o una energica merenda.
Non solo: nel tratto centrale della Ciclabile fra Vipiteno, Bressanone e Chiusa, è stato individuato anche un ideale percorso tematico detto la ‘Ciclabile Culturale della Valle Isarco’, alla quale è dedicata una nuovissima cartina del Consorzio Turistico Valle Isarco con spunti e notizie utili (orari di apertura dei musei, orari dei treni con trasporto bici, ecc.).
Da vedere lungo il tragitto della Ciclabile Culturale, per esempio, Castel Wolfsthurn a Mareta/in val ridanno (Racines); a nord di Bressanone il più grande convento del Tirolo, cioè l’Abbazia di Novacella, con il Convento dei frati agostiniani, la chiesa di stile tardo-barocco, il chiostro gotico e la storica pinacoteca. O ancora si può fare una digressione per percorrere a piedi il sentiero che da Chiusa porta al punto panoramico, conosciuto come la Pietra di Dürer, sul pendio del Monte Tschan… Da qui infatti il giovane Albrecht Dürer nel 1494 ritrasse proprio la sottostante cittadina di Chiusa. Lasciata Chiusa si prosegue verso Ponte Gardena, sotto Castel Trostburg/Castel Forte, e Colma. Mancano solo pochi chilometri fino all’arrivo a Bolzano, sotto le pendici del Renon tra i vigneti del Santa Maddalena.
di Andrea Greco
10 Maggio 2009
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