Kappa - Fisi, la sentenza d'appello dà ragione alla Federazione

20 Settembre 2024

© Fotografia - Fisi Pentaphoto - Sogia Goggia


La Corte di Appello di Milano ha dato ragione alla Federazione italina sport invernali nel contenzioso con Basic titolare del marchio Kappa. Basic aveva citato in giudizio la Federazione che non aveva, a suo dire, adempito al contratto che prevedeva la prelazione di Kappa in sede di rinnovo del contratto di fornitura per l'abbigliamento tecnico delle nazionali degli sport invernali. 

La Fisi aveva infatti firmato un nuovo contratto, a partire dalla stagione invernale 2021/2022 con EA7 (Armani). La sentenza del giudice Federico Salmeri del Tribunale di Milano risalente al febbraio 2023 aveva dato ragione a Basic Net stabilendo che andava inibita a FISI la conclusione di contratti di fornitura e sponsorizzazione con terzi diversi da Basic. La sentenza n. 2453/2024 (R.G. 886/2023) della Corte di appello di Milano ha invece ribaltato la sentenza, accogliendo integralmente l’appello proposto dalla Federsci.

La sentenza spiega che sostanzialmente che Fisi ha agito nel  rispetto delle norme e dei contratti, "in piena correttezza e buona fede". Quindi la procedura per consentire a Basic Italia (titolare del marchio Kappa) l’esercizio del diritto di prelazione sarebbe quindi "stata esperita da FISI in totale aderenza alle norme e a quanto stabilito dal precedente contratto. Basic Italia, terminate le negoziazioni, che non conducevano ad un accordo per l’eventuale rinnovo del contratto, ha sostenuto infondatamente che lo stesso si fosse comunque concluso, automaticamente; nessun nuovo contratto tra FISI e Basic Italia può invece ritenersi essersi mai concluso per inequivoci comportamenti delle parti e motivi di diritto; il contratto poi sottoscritto tra FISI e Giorgio Armani s.p.a. è, dunque, pienamente legittimo, efficace e intangibile". 

E' chiaramente soddisfatto il presidente della Fisi Flavio Roda: "Ho sempre confidato nel buon esito del procedimento giudiziario, in quanto consapevole della correttezza e della buona fede della Federazione nella impostazione e nella gestione di ogni propria attività e nei rapporti sia con Basic Italia che con Armani. L’operato della FISI è sempre stato esclusivamente orientato all’esclusivo interesse degli atleti e dei tecnici, purché nel pieno rispetto della legge e dei terzi". 

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di Redazione DoveSciare.it
20 Settembre 2024

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