Maestri di sci, l'importanza delle lingue straniere

18 Gennaio 2019


Diventare maestri di sci è un desiderio che accomuna moltissimi appassionati di sci e di montagna: è l'occasione infatti per fare di una passione una professione. Negli ultimi anni si fa sempre più attenzione agli aspetti pedagogici di questa professione che sono legati alla conoscenza della montagna, al modo corretto di approcciarsi ad essa ed all'apprendimento delle regole base perché l'esperienza sciistica sia sicura. Essenziale è quindi avere una buona comunicazione ed è preferibile la conoscenza almeno di un'altra lingua straniera. Sempre più stranieri infatti affollano le piste italiane: secondo il report VISA sui trend internazionali del turismo il 24% degli sciatori sulle nostre piste sono stranieri e i dati confermano che si tratta di un dato in crescita.

 

Per diventare maestri di sci o di snowboard bisogna possedere un ottimo livello tecnico: vanno infatti superate varie prove tecnico – attitudinali che fungono da preselezione. I test poi si svolgono a fine stagione, solitamente nel mese di marzo e consistono in una prova di slalom gigante cronometrata, delle sessioni di sciata in campo libero sotto l'osservazione della Commissione formata da Istruttori Nazionali, quindi si verifica la corretta esecuzione di vari tipi di curva: ad arco ampio, ad ampio medio, ad arco corto, e una prova libera in territorio sconnesso.

 

Se superano questa selezione, gli aspiranti maestri dovranno frequentare un corso di 90 giorni nei quali, oltre che alle lezioni tecniche, didattiche e metodologiche, si dedicheranno a materie di cultura generale, come ad esempio lo studio del territorio, le nozioni di primo soccorso e di anatomia generale, nivologia e valanghe, giurisdizione e sicurezza sulle piste. Oltre a questo ci saranno ore dedicate al marketing del turismo, alla comunicazione e all’insegnamento di una seconda lingua straniera.

 

Quest'ultimo aspetto è in particolare importante soprattutto alla luce della grande fetta di sciatori stranieri che affollano i nostri comprensori e che sono ormai una voce importante per l'economia delle nostre montagne. Se non siete a conoscenza quantomeno delle basi dell'inglese, sarete svantaggiati e il vostro portafoglio clienti sarà giocoforza limitato. Nella preparazione all'esame per diventare maestro non privilegiate quindi solo la tecnica ma pensate anche a un corso d'Inglese, ce ne sono alcuni come Babbel, che si possono seguire anche online il che vi permetterà di ottimizzare notevolmente i tempi. Sono ancora più avvantaggiati poi i maestri che conoscono il russo e c'è richiesta (presumibilmente in crescita nei prossimi anni) anche di conoscitori del cinese. L'inglese è comunque un mezzo fondamentale per intendersi oltre che con gli inglesi che rappresentano una grande fetta degli sciatori stranieri in Italia, anche con con tedeschi, scandinavi, belgi e olandesi, ma anche polacchi e cechi. Proprio da questi paesi arriva il maggior numero di turisti sulle nostre montagne.

 

Insomma, per fare il maestro di sci non basta saper sciare bene, si tratta infatti di figura professionale il cui lavoro non si deve limitare alla trasmissione di nozioni tecniche, ma deve portare a uno scambio di informazioni e di esperienze. Per far questo è essenziale che il maestro possa comunicare correttamente con gli allievi e per farlo difficilmente si può prescindere dalla conoscenza della lingua inglese.

di Andrea Greco
18 Gennaio 2019

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