SCI e COVID - Le Regioni: "Prendiamo atto dell'ipotesi di rinvio, servono ristori certi e proporzionati alle perdite"

12 Gennaio 2021


Davanti a un nuovo slittamento della stagione sciistica che sarà verosimilmente ufficializzato con il prossimo Dpcm, ora le Regioni chiedono certezza nei ristori. Non si sa quando e se la stagione sciistica potrà iniziare e il rischio concreto è che in molti non avranno la forza per ripartire.

Quello dello sci è “un comparto che oggi soffre alcuni miliardi di mancato fatturato e che rischia, a crisi epidemica finita, di non avere più la forza di rialzarsi. Per questo è necessario mettere in campo misure immediate e proporzionate per le imprese e per i lavoratori stagionali", spiegano i rappresentanti della Commissione Speciale Turismo della conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si è riunita nella giornata di ieri.

“Prendiamo atto dell’ipotesi annunciata dal governo di un nuovo rinvio dell’apertura degli impianti di risalita (prevista nell’attuale DPCM il 18 gennaio) e del conseguente incremento della crisi di tutto il comparto turistico invernale della montagna, e chiediamo al governo di assumere un impegno serio nei confronti di questo settore, garantendo ristori certi, immediati e proporzionati alle perdite subite”, si legge ancora nella nota firmata da Massimo Sertori (Assessore alla Montagna Regione Lombardia), Antonio Rossi, (Sottosegretario della Regione Lombardia), Daniel Alfreider, (Vicepresidente della Provincia Autonoma di Bolzano), Luigi Giovanni Bertschy (Vicepresidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta), Sergio Bini (Assessore al Turismo Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia), Federico Caner (Assessore al Turismo Regione Veneto), Roberto Failoni (Assessore al Turismo Provincia Autonoma di Trento), Fabrizio Ricca (Assessore allo Sport Regione Piemonte), Daniele D'Amario (Assessore al Turismo Regione Abruzzo).

Dalla riunione, in cui si è parlato ancora una volta dei famosi protocolli per l'apertura degli impianti sottoposti al Cts, è scaturita una serie di richieste al Governo tra cui:

“Una data garantita di apertura, ristori certi e immediati e proporzionati al minor fatturato della stagione agli impianti di risalita e a tutte le attività correlate (come rifugi, alberghi, maestri di sci, servizi...). Stabilita una data certa sarà necessario dare continuità all’attività degli impianti di risalita nel rispetto delle limitazioni previste dalle linee guida del protocollo approvato dal CTS. La dinamica della diffusione del virus, e quindi la suddivisione delle zone a colori, determinerà, le relative limitazione in ordine alla mobilità delle persone piuttosto che al restringimento dei servizi”.

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di Redazione DoveSciare.it
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