Una 'cittadella' del benessere... Gassenhof, val Ridanna


Si fa prima a dire che cosa non c’è, che quel che c’è…. L’hotel Gassenhof, in val Ridanna, più che un hotel normale, è una vera e propria ‘cittadella’, una specie di resort multifunzionale. Ed ecco quello che obietta: va beh, potrebbe essere ovunque nel mondo, allora. Niente affatto. La radicazione e la connessione con il luogo - la deliziosa laterale della Valle Isarco all’altezza di Vipiteno - è assai stretta. Autentica. Questo è un felice esempio della nouvelle vague di alberghi non di lusso, ma tendenti a un certo lusso – spazio, tempo, benessere – che negli ultimi anni ha interessato  la Val Ridanna. Dove un gran bel fermento di idee ha portato alla nascita e alla crescita di varie strutture di rilievo.

E pensare che dietro c’è sempre ‘solo’ una famiglia. Ma come fanno in Alto Adige? Ci vado da una vita e me lo chiedo sempre.

La storia inizia nel 1974, quando Helene Volgger aprì a Masseria, in val Ridanna passato lo spettacolare Castel Wolfsthurn, una tipica piccola pensione. Dopo varie migliorie successive, nei primi anni 2000, poi, i vulcanici ed entusiasti figli Stefan e Manfred Volgger, ancor oggi interscambiabili e complementari, esaudiscono il loro sogno e trasformano l’esercizio di famiglia in un wellness hotel tra i leader in Alto Adige. Oggi questo quattro stelle superiore si presente come un complesso molto articolato e ricchissimo di stimoli per l’ospite.

Nell’edificio principale, il Gassenbadl, in cui si ritrovano pizzichi della struttura originaria, sono ospitate la maggior parte delle camere, le suite e una spa. Di fronte, collegato al Gassenbadl da un ambiente coperto (una sorta di tunnel) c’è la Gassenloge, l’ultimo edificio sorto (2019): questa è l’architettura di maggiore effetto, con le grandi vetrate che si aprono sul panorama verso est dalle spaziose camere e suite; qui si può anche usufruire della Logen-Spa. A qualche centinaio di metri, un maso storico del 1375, l’edificio più antico della valle, è stato completamente ristrutturato mantenendo un’allure dei tempi andati. Ora si chiama Chalet Gratznhäusl: 4 suite con private Spa e Stube comuni (anche noleggiabile privatamente per eventi).

In tutto sono quindi 80 le camere e suite della struttura, 3000 i mq occupati dalle strutture wellness, tra cui 9 saune, una piscina coperta e una scoperta infinity.

Ma quel che è davvero speciale al Gassenhof è che gli ospiti possono vivere multiformi esperienze negli altri spazi e cogliere spunti dalle mille idee che la famiglia Volgger sforna ogni anno: la propria falegnameria, la cantina con 550 etichette, la cucina del vecchio maso con prodotti altoatesini tipici, le grappe della propria distilleria, gin e liquori vari, whisky, birre e perfino vini di produzione propria nel vigneto professionale più a nord d’Italia. A questi ambienti si aggiunge la malga di famiglia Wild’n, meta di escursioni a piedi o con ciaspole ovviamente concluse da più che allegre degustazioni.

Ah... Come si mangia? Quasi scontato. Molto bene: impronta fortemente local, con tocchi mediterranei e internazionali. Uno dei fratelli, Stefan, è il ‘manager’ (o chef che dir si voglia) di una brigata di 10 ragazzi. Mentre Manfred si occupa di tutto quello che è beverage (e di tante altre cose).

Un altro pezzo forte sono le attività. Escursioni guidate, corsi di sci di fondo, ciaspolate, aperitivi serali, pizza fatta in casa, party, visita alle cucine e incontro con la brigata e chi più ne ha ne metta.

Veramente un hotel molto particolare, il Gassenhof. Mi ha ricordato un grande albergo alpino ‘mitologico’ famoso nel mondo… lo Stanglwirt a Going nella zona dello Skiwelt Wilderkaiser nel Tirolo Austriaco. Proprio quello.

Dimenticavo, lo sci: la val Ridanna è un tempio del fondo, con i binari che passano proprio accanto all’hotel e si ‘perdono’ per decine di chilometri nel corso della vallata che termina contro le alte montagne delle Stubaier Alpen (non si vede, ma c’è il Pan di Zucchero, 3507 m – in linea d’aria  Soelden e Stubaital ‘sarebbero’ vicine, subito di là della cresta di confine), e lo sci da discesa potrebbe sembrare secondario. Ovviamente, non per me: è importantissimo ricordare che in Alta Valle Isarco ci sono tre piccole ski aree ma molto complete. A 15 minuti si può scegliere fra Ladurns (un po' più distante,a nord), e poi quella di casa,  Racines, ben attrezzata, con una certa fama, e i sui 25 km di piste ondulate (la mia preferita è la Blosegg nel tratto di bosco)... e la ski area 'cittadina'  di Vipiteno Monte Cavallo (Rosskopf), sempre a 15 minuti. Quest’ultima è da riscoprire per le recenti innovazioni, tra cui la lunga pista di rientro a valle (servita da una rinnovata cabinovia), che ti fa provare il brivido un po’ ‘strano’ di passare sotto i viadotti dell’A22; e anche per la lunga pista da slittino illuminata (oltre 10 km).