La Val d’Ega scende in pista: la montagna apre i battenti


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Il 29 novembre e il 7 dicembre 2024, Obereggen e Carezza (BZ) avviano gli impianti e inaugurano una stagione sciistica di divertimento sulle piste perfettamente preparate, che godono di panorami mozzafiato sulle Dolomiti, all’insegna di un’impronta sostenibile.

 

La Val d’Ega (BZ) ha una vocazione naturale per sorprendere e assecondare chi tutto l’anno attende febbrilmente l’apertura degli impianti per allacciare gli scarponi, assicurarli agli sci e lanciarsi, come in una vecchia canzone, dal cucuzzolo della montagna.    
Nell’anima soleggiata del Patrimonio dell’Umanità UNESCO, dove i comprensori sono addirittura due, entrambi parte di Dolomiti Superski, si viene soprattutto per sciare in uno dei luoghi più belli del mondo. 

Oberholz Obereggen

©Oskar Dariz  

E lo sa bene chi, nella personale agenda dei tracciati memorabili, scorre l’ordine alfabetico per arrivare alla lettera “O” di Obereggen e Oberholz, una delle piste più complete delle Dolomiti con una lunghezza di 2,75 chilometri e oltre 500 metri di dislivello. Raggiungibile tramite la seggiovia che dai 1550 metri della stazione a valle di Obereggen solleva il desiderio di discesa fino ai 2096 metri a monte, questo inclinato sogno di neve compatta è anche impreziosito dall’omonimo rifugio, perla architettonica lodata dall’universo del design. Attende ancora la pista Maierl, nera per eccellenza, con pendenza massima del 55% e dislivello di 433 metri su una lunghezza di 1,6 chilometri, che lunedì 16 dicembre 2024 ospiterà ancora una volta lo slalom di Coppa Europa. Senza nemmeno togliersi l’attrezzatura, si passa dall’Alto Adige al Trentino per godersi la Pala di Santa di Pampeago, dove si sale fino a 2400 di altitudine di pura adrenalina panoramica, con un "muro” leggendario e una pendenza del 58%. La discesa diventa poi letteralmente un capolavoro sulla pista Agnello: disseminati di varianti, i 2,6 chilometri della lunghezza si snodano infatti attraverso RespirArt, una delle gallerie d’arte open air più alte al mondo. Dal canto suo, la Cinque Nazioni è un’impegnativa pista rossa, battezzata con un nome altisonante in omaggio ai campioni del passato che qui si sono sfidati negli anni ‘70 per la conquista dell’omonimo trofeo internazionale. Così denominata in onore dell’inconfondibile guglia dolomitica del Latemar e del suo rifugio, la Torre di Pisa, con un vertiginoso 59% per un dislivello totale di 459 metri su una lunghezza di 1,5 chilometri, vanta la massima pendenza del comprensorio. Messe insieme, queste sei piste compongono il famigerato Latemar Sixpack, autentico attacco agli addominali degli esperti, che nel complesso trovano soddisfazione per la loro voglia di brividi d’alta quota. 

Carezza

©Jens Vögele 

Nonostante l’inclinazione ad assecondare le esigenze delle famiglie, con la König Laurin Challenge anche Carezza è in grado di dire la sua sul fronte pendente della montagna formato sci. Dai 2.337 metri di quota a ridosso delle pareti del Catinaccio ai 1.232 del borgo di Nova Levante, la pista più lunga del comprensorio sfoggia un totale di 7,7 chilometri da scendere con gli sci, affacciati su un panorama dolomitico che compensa ogni fatica e sofferenza fisica. Con la postazione “speedcheck”, poco prima dell’arrivo in paese, è inoltre possibile rilevare la velocità raggiunta in un’impresa da concludere in bellezza volgendo uno sguardo alle spalle, dove il Rifugio Fronza alle Coronelle è meravigliosamente incorniciato dallo sfondo del Catinaccio.    
Il gusto dell’adrenalina, la passione per la velocità e la curiosità vestita da statistica si uniscono magicamente anche sulla Pra di Tori: nell’ultimo tratto della pista nera, a pendenza lievemente ridotta, un rilevatore consente di registrare la propria performance, aprendo la strada a una galassia di sfide con se stessi e con gli amici. L’area sciistica di Carezza presenta i suoi 12 impianti di risalita e 40 chilometri di piste di tutti i colori, da quelle facili pensate per i per bambini a quelle più impegnative, per accontentare anche le lamine abituate al brivido delle pendenze ad alta percentuale. 

©Jens Vögele  

È poi utile ricordare come entrambi i comprensori siano da anni impegnati in una missione ecosostenibile volta a ridurre il loro impatto sull’ambiente: se Carezza ha aderito alla rete “Turn to zero” con rilevamento annuo di un’impronta di CO2 in un’ottica di riduzione delle emissioni nelle attività di innevamento e della preparazione delle piste, Obereggen è ormai da tempo un punto di riferimento per lo sci a sfondo ecologico: che già nel 2007 si è dotato di impianto di teleriscaldamento per preservare il patrimonio paesaggistico. Per la stagione invernale 2024/2025 Obereggen presenterà il suo nuovo impianto fotovoltaico. Inoltre l'intero parco veicoli di entrambi i comprensori sarà convertito dal diesel convenzionale all'alternativa ecologica HVO (Hydrotreated Vegetable Oil).    
Visto che il rispetto per la natura ha un potente fattore di contagio, sono inoltre sempre di più le persone che decidono di partecipare a questa virtuosa campagna di sostenibilità approfittando del Guest Pass, che consente di viaggiare gratuitamente con tutti i mezzi pubblici in Alto Adige e di raggiungere tutte le stazioni a valle, senza utilizzare la propria macchina. 

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