SCI - Libera Bormio addio, Roda conferma, Rossi: "Danno grave, ne terremo conto"
01 Ottobre 2014
Ormai non resta che prendere atto della decisione della SIB, la società che gestisce gli impianti di Bormio che con una mossa clamorosa ha detto no alla discesa libera sulla Stelvio. La pista non sarà concessa, nonostante anche la politica lombarda, da Antonio Rossi a Roberto Maroni, sia scesa in campo per salvare l'appuntamento di fine anno con la Coppa del mondo di sci in Alta Valtellina. Il presidente della Federsci prende atto della situazione: "La Fisi non molla, ma ormai Bormio è fuori - ha commentato Flavio Roda - Mi chiedo se sia concepibile che una società di impianti possa mettere la parola fine su un evento internazionale che in tanti anni ha portato visibilità televisiva mondiale e prestigio alla Valtellina e a Bormio, in particolare". Il problema principale è la data in cui cade la celebre libera della Stelvio, ovvero tra Natale e capodanno, nel periodo di più alto afflusso turistico: la gara di fatto chiude tutta la parte centrale del comprensorio di Bormio che si sviluppa tutto attorno alla pista si cui si corre la gara. "Siamo riusciti ad anticipare la data al 28 - continua Roda - come richiesto dalla stessa società degli impianti. In più la Regione Lombardia nella persona del Presidente Roberto Maroni si è posta come garante e si è impegnata anche a fornire un contributo economico superiore agli anni passati. Abbiamo anche ottenuto dalla Federazione Internazionale di poter ridiscutere la data nei prossimi anni, ma la Sib è sorda a tutto ciò e rinuncia alla gara e alla possibilità di continuare a negoziare senza nemmeno riconoscere ciò che quella stessa gara vale per la Lombardia e per l'Italia. Di gare mondiali, la Lombardia ha il Gran premio di Monza e Bormio, altro non c'è. Mi pare veramente assurdo. La Fisi farà di tutto per mantenere quella gara in Italia, certo non più a Bormio dove non mi pare proprio che ci sia più nessun tipo di condizione".
E dura è anche la presa di posizione dell'assessore allo sport del Pirellone, Antonio Rossi: "Nonostante la volontà di Regione Lombardia a contribuire e andare incontro a richieste economiche superiori rispetto a quelle dello scorso anno, la proprietà degli impianti di risalita ha deciso di non far disputare la gara. È una mancata occasione per la Lombardia e un danno grave per il sistema turistico/sportivo del territorio, di cui terremo conto in vista di futuri investimenti in area montana. Ci dispiace soprattutto perché Regione Lombardia aveva preso accordi con la FISI per stabilire una strategia che potesse convincere la FIS a cambiare la data della gara, come richiesto dalla SIB. Con questa rinuncia sarà difficile dialogare con la Federazione Internazionale e ottenute in futuro qualcosa da loro".
di Andrea Greco
01 Ottobre 2014