TURISMO - Si avvia al termine una stagione da dimenticare
12 Marzo 2012
TURISMO - Poca neve e tardiva, crisi economica e caldo. Quella che si chiuderà mediamente dopo la prima settimana di aprile non è di certo una stagione memorabile per il turismo invernale montano. Un bilancio lo ha fatto la Confederazione italiana esercenti commercianti, Cidec Turismo, che esaminando i dati della stagione fin qui trascorsa ha stilato un primio bilancio. E non è di certo dei più rosei visto che i fatturati sono in calo un po' ovunque, dalle alpi agli appennini. E a pesare pesantemente è stata la mancanza di neve, che è capitata proprio nel periodo più importante, ovvero nel Ponte dell'Immacolata e da Natale all'Epifania, periodo che ha visto molte stanze d'albergo disdette e località con pochi skipass venduti. Mancanza di neve "naturale" aggiungiamo noi, visto che, ponte dell'Immacolata a parte, in quasi tutte le località sciistiche, in tutte quelle più attrezzate, da Natale a oggi si è sempre sciato e in ottime condizioni, ma si sa che quando si parla di inverno secco, la gente in montagna non ci va, anche se ormai l'innevamento programmato riesce a sostituire praticamente in toto le precipitazioni. Fatto sta che la stagione è andata male «E' stato un anno da dimenticare insomma - ha spiegato all'Ansa Paolo Esposito, direttore di Cidac turismo - la stagione peggiore degli ultimi dieci anni, che pesa fortemente su un settore i forte crisi». Una delle possibile ricette per uscire da questa situazione, per Esposito, è quella di: «avviare un confronto con gli Enti locali e il Governo per assicurare supporto non solo finanziario, ma anche burocratico e amministrativo alle aziende, e soprattutto per avviare la diversificazione dell'offerta lavorando ad un piano di rilancio del comparto che non faccia più trovare impreparati gli operatori, offrendo, sui territori, nuove forme di attrazione e di intrattenimento, anche con una politica promozionale più efficace».
di Andrea Greco
12 Marzo 2012