ROCCARASO - Nuovo sciopero annullato ma neve programmata sia priorità
14 Gennaio 2014
A Roccaraso 300 dipendenti sono a rischio. Già prima di Natale era stato indetto uno sciopero, poi rinviato, così come il secondo, previsto per il 14 e 15 gennaio, ma la situazione di criticità rimane. La richiesta è lo sblocco dei finanziamenti regionali, a quanto pare già stanziati, per creare nuovi bacini di accumulo delle acque essenziali come riserva per la produzione di neve artificiale. Riportiamo di seguito il comunicato completo diffuso dal personale della società Alto Sangro
I dipendenti delle società di gestione degli impianti sciistici del comprensorio dell’Alto Sangro hanno deciso di annullare lo sciopero proclamato per domani e dopodomani, 15 e 16 gennaio, mentre permane lo stato di agitazione. La mobilitazione dei lavoratori, che avevano già proclamato per il 25 e 26 dicembre scorso due giorni di sciopero poi rinviato, riguarda la mancata erogazione, da parte della Regione Abruzzo, di otto milioni di euro già assegnati, finalizzati all’ampliamento dei bacini idrici di accumulo e all’innevamento programmato.
Sottolineando che “l’innevamento programmato rappresenta per noi quello che gli ammortizzatori sociali rappresentano per i dipendenti di aziende operanti nel settore produttivo”, gli operai affermano che “la risoluzione, non più rinviabile, della situazione consentirebbe di salvare circa 300 posti di lavoro diretti, tra impianti e strutture”.
A tenere i rapporti con la Regione ed in particolare con l’assessore ai Trasporti, Giandonato Morra, è il commissario liquidatore della Comunità Montana dell’Alto Sangro Altopiano delle Cinque Miglia, Vincenzo Patitucci, che in una nota inviata stamani ai lavoratori riferisce di aver avuto conferma, dallo stesso assessore, di un suo “diretto intervento presso i competenti uffici per la conclusione positiva della pratica, e quindi con la messa a disposizione del finanziamento di otto milioni di euro. Stessa rassicurazione ho avuto dagli uffici della Presidenza regionale; entro sette-dieci giorni si avranno le definitive notizie positive”, scrive Patitucci, chiedendo ai dipendenti di “soprassedere all’indizione dello sciopero”.
Gli operai hanno allora deciso di annullare la protesta, in attesa di “risposte certe e fatti concreti”. Nella lettera di risposta inviata al commissario, i dipendenti chiedono un incontro che deve essere fissato “entro e non oltre dieci giorni dalla data odierna, per avere tutti gli aggiornamenti del caso, auspicando una reale e concreta risoluzione della questione”.
di Andrea Greco
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