Inverno rigido, selezione naturale per gli animali del Gran Paradiso

La riduzione del cibo dovuto all'inverno rigido e' un fattore di seleziona degli animali nel Parco nazionale del Gran Paradiso, 70 mila ettari di estensione a cavallo tra Piemonte e Valle d'Aosta. Le ragioni del no al temporaneo foraggiamento artificiale della fauna nell'area, anche in situazioni eccezionali, vengono spiegate in un documento stilato dall'ente di gestione e consultabile sul sito internet del Parco. Le abbondanti nevicate che hanno interessato le cinque valli del Parco hanno dato il via alla discussione sulla questione con, da un lato gli ambientalisti che temono l'incremento della mortalita' invernale degli animali e, dall'altra, l'Ente che mette in evidenza come 'gli unici fattori di regolazione delle  popolazioni animali selvatiche sono rappresentati proprio dalla riduzione stagionale degli alimenti, dalle intemperie, dai predatori e dalle malattie'. Il veterinario del Parco, Bruno Bassano, pur riconoscendo l'eccezionalita' dell'inverno, invita a non interagire con gli animali, ad esempio dando loro da mangiare, perche' questo non li aiuterebbe. 'Anche se puo' sembrare crudele - ribadisce bisogna accettare questa forma di selezione naturale, in ogni caso vigiliamo sugli animali, recuperando i soggetti in difficolta', adulti, vecchi o i capretti che hanno perso le madri, ma questo e' un compito che spetta al Parco'. Le convinzioni di Bassano poggiano su un'esperienza di oltre 80 anni di protezione del Parco Nazionale Gran Paradiso e sulla letteratura scientifica prodotta su questo tema. 'Anche i resoconti delle limitate esperienze di foraggiamento artificiale - sottolinea Bassano - di stambecchi in difficolta'effettuate negli anni '60 e '70 nel Parco Nazionale Gran Paradiso, con inverni particolarmente duri, mostrano chiaramente che gli unici soggetti che usufruivano del foraggio erano i maschi adulti dominanti, che tra l'altro, per la loro forza, forse sarebbero comunque sopravvissuti'. (Ansa).

di Andrea Greco
28 Gennaio 2009