LIVIGNO SI CANDIDA PER LE OLIMPIADI INVERNALI 2026 - Ma non è vero..
01 Aprile 2018
Livigno propone la sua candidatura per le Olimpiadi Invernali 2026. La prudenza e le incertezze che ruotano intorno alla doppia candidatura di Torino e Milano, inoltrata dal Coni al Cio nella giornata del 29 marzo, spingono il piccolo Tibet a lanciare una proposta shock, che riapre i giochi in una fase sicuramente delicata e in cui tutto può essere ancora deciso. “Riteniamo che Livigno sia lo sfondo perfetto per ospitare una manifestazione sportiva prestigiosa come i Giochi Olimpici Invernali - spiega Luca Moretti, Presidente di APT Livigno. Una piccola capitale degli sport sulla neve, scelta e amata ogni anno da migliaia di appassionati, società sportive e federazioni nazionali per i loro allenamenti in quota, ma anche un polo ricettivo collaudato che potrebbe offrire un pacchetto completo a corollario dell’evento. Abbiamo indirizzato direttamente al Cio un progetto concreto, chiedendo di considerare la candidatura di Livigno per ospitare le Olimpiadi invernali 2026.”
Non solo. Livigno dispone già delle infrastrutture sportive necessarie allo svolgimento di diverse gare olimpiche: una varietà di discipline prettamente invernali che si declinano su un palcoscenico già parzialmente “allestito” per la messa in scena del grande spettacolo dei Giochi invernali. Uno studio di fattibilità condotto in casa con l’ausilio di un pool di consulenti ha permesso di individuare alcune opportunità già pronte per l’uso: la piana centrale per le gare di fondo, la Giorgio Rocca per le gare di sci alpino, il versante crap per il salto con gli sci, la zona Forcola per il biathlon e la val Federia per lo slittino.
Tutto falso. Il comunicato stampa, diffuso nella giornata di ieri, era un realtà un pesce d'aprile con tanto di rendering altrettanto finto con la pista per il salto. Un modo per far parlare di se e ricorda molto la notizia data lo scorso anno, sempre il 1 aprile, per l'avvio dei lavori di collegamento che avrebbe creato un mega comprensorio unendo Tignes e La Plagne.
di Andrea Greco
01 Aprile 2018