Johanna Schnarf si ritira, tante volte è stata vicina al "risultatone"

02 Aprile 2020

© Fotografia - Fisi Pentaphoto - Johanna Schnarf


Dopo 15 stagioni in Coppa del mondo Johanna Schnarf ha detto basta e appende gli sci al chiodo.

Una sciatrice e una donna esemplare, sempre sorridente e sempre entusiasta, Johanna ha forse il rimpianto di un successo che non è mai arrivato nonostante il talento e la dedizione. D'altra parte la sua carriera è stata caratterizzata da gravi infortuni, crociato e menisco del ginocchio sinistro nel 2006, identico infortunio ma al ginocchio destro nel 2012 e infine la frattura scomposta a tibia e perone patita a Copper Mountain nel 2018.

Due vittorie sfiorate in Coppa del mondo e due podi sfiorati alle Olimpiadi in superG (Vancouver e Pyeongchang) sono i rimpianti di una carriera che con solo un po' più di fortuna sarebbe potuta essere molto più prolifica.

"Il rimpianto più grande della mia vita sportiva è stato quello di arrivare tante volte vicino al risultatone, mi è mancata la zampata per lasciare definitivamente il segno. Però ho vissuto tante belle giornate. Alle Olimpiadi di Vancouver, ad esempio, il quarto posto in supergigante a pochi centesimi dalla Vonn non mi ha deluso più di tanto, perché arrivavo da una stagione senza risultati di livello, ma nell'occasione più importante ho tirato fuori ciò che avevo. Ricorderò sempre il podio di Cortina, soprattutto a livello emotivo, perché ero sulla mia pista favorita. L'episodio più deludente? Nel 2006, quando mi qualificai all'ultima gara per le Olimpiadi di Torino, quando mi infortunai al ginocchio sinistro... arrivò nel momento in cui andavo veramente forte".

Ora Johanna può pensare al futuro e alla famiglia anche se le mancheranno "l'adrenalina, la tensione del pregara, forse un po' meno mi mancherà il sacrificio per rimanere al vertice. Ricordo della prima convocazione in Nazionale, come fosse ieri. Si trattava della trasferta in Nordamerica di Lake Louise e facevo ancora parte della squadra B. Il superG non fu un granché, uscii dopo il primo salto, ma fu un'esperienza importante che mi servì per cominciare a capire come funzionava il mondo del professionismo, accanto a campionesse come Isolde Kostner e Daniela Ceccarelli". .

"E' stata un punto di riferimento della squadra femminile di Coppa del mondo per più di un decennio - ha spiegato Flavio Roda, presidente della Fisi -, il suo comportamento dentro e fuori dalla pista ha contribuito in maniera importante alla crescita di un gruppo che sta regalando alla Federazione enormi soddisfazioni. Gli infortuni le hanno impedito di raggiungere ulteriori traguardi che il suo talento avrebbe meritato, tuttavia è stata ugualmente in grado di lasciare il segno nella storia della nostra Federazione. Tutta la FISI ringrazia Johanna e le augura un futuro radioso".

di Redazione DoveSciare.it
02 Aprile 2020

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