Le Regioni: Senza sci danni per 20 miliardi, servono ristori

25 Novembre 2020


Se non ci fosse la stagione sciistica sarebbero provocati danni da 20 miliardi di euro all'economia italiana. I ministri delle regioni alpine tornano sul recente indirizzo del Governo che intende non far aprire piste e impianti da sci a Natale.

"In questi ultimi giorni si sono ripetuti i messaggi di esponenti del Governo e virologi che affermano come si possa tranquillamente fare a meno della settimana bianca e dello sci, uno svago che non è indispensabile", si legge in una nota firmata da Daniel Alfreider, Vicepresidente delle Provincia Autonoma di Bolzano, Luigi Giovanni Bertschy, Vicepresidente Regione Valle d’Aosta, Sergio Bini, Assessore al Turismo Regione Friuli Venezia Giulia, Martina Cambiaghi, Assessore allo Sport Regione Lombardia, Federico Caner, Assessore al Turismo Regione Veneto, Roberto Failoni, Assessore al Turismo Provincia Autonoma di Trento e Fabrizio Ricca, Assessore allo Sport Regione Piemonte. Quello che sembra preoccupare di più è che si parla di sci come di un passatempo superfluo quando è invece un intero sistema.

 

"Non è corretto parlare di “solo sci”, attorno alla stagione invernale abbiamo intere economie di montagna e alcune centinaia di migliaia di posti di lavoro perlopiù stagionali - si legge in una nota a firma dei rappresentanti delle regioni alpine - agli impiantisti bisogna aggiungere i noleggi, le scuole di sci, i ristoranti, i rifugi, gli alberghi, i bar, i negozi e tutte le altre attività economiche legate, dall’artigianato alla filiera alimentare, senza dimenticare il settore dei trasporti privati, dei servizi, della moda, dei carburanti e così via".

Un indotto che le Regioni alpine calcolano in 20 miliardi di euro, una cifra vicina all'1% del Pil. Un'economia che impiega migliaia di persone, per lo più stagionali e che è essenziale per la vita di intere vallate, tanto sulle Alpi quanto sugli Appennini.

Senza aperture, o con aperture molto limitate servono ristori

"Senza l’apporto della stagione invernale per la montagna è il disastro totale. Chiudere durante le festività natalizie significherebbe pregiudicare irrimediabilmente l’intera stagione, molti non aprirebbero nemmeno più - si legge ancora nella nota - Per questo motivo lanciamo un appello al Ministro dell’economia Roberto Gualtieri affinché ci possa incontrare ed ascoltare. Il trasporto di persone sugli impianti a fune deve essere considerato alla pari di altri mezzi di trasporto, come bus e treni. Noi siamo pronti al confronto con il Governo per evitare rischi collegati alle festività, e siamo sicuri che é possibile gestire la questione. Del resto quando chiediamo l’apertura dei comprensori sciistici in sicurezza grazie al protocollo approvato lunedì lo facciamo per tutelare un indotto che è vitale per la montagna, ad oggi non ci sono alternative per garantire un tale indotto e occupazione. Pertanto, sia in caso di prolungamento della chiusura dei comprensori sciistici sia nel caso di una riapertura con forti limitazioni di presenze sugli impianti e piste da sci, chiediamo al Ministro Gualtieri e al Governo Conte di prevedere adeguate misure economiche di ristoro per le attività direttamente ed indirettamente coinvolte".

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di Redazione DoveSciare.it
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