CERRETO LAGHI - "Dal decreto ristori una beffa e un grande danno per l'Appennino Reggiano"

30 Marzo 2021

© Fotografia - Un mezzo battipista al lavoro a Cerreto Laghi


Per Turismo Appennino, società che gestisce la ski area di Cerreto Laghi, dal Decreto Risotri è arrivata "ancora una beffa e un grande danno. Il tutto per il sistema individuato per la ripartizione dei fondi, come già denunciato da Federfuni.

"Il Tanto atteso decreto ristori che aspettavamo tutti per dare un po’ di respiro alle nostre società determina i contributi in base alle presenze nelle strutture ricettive alberghiere. L’Appennino, ed anche tante altre stazioni minori sono fondamentalmente basate su un turismo di prossimità, di un turismo concentrato sul fine settimana, molto differente dai comprensori alpini",  si legge in una nota firmata "Turismo Appennino".

Anche il periodo di riferimento su cui verrebbero calcolati i ristori è controproducente:

"Come se non bastasse nel Decreto si fa riferimento al 2019, un anno in cui la neve fu carente (...) In questa stagione davvero difficile ed economicamente drammatica abbiamo dato sempre il massimo, il 100% delle nostre energie e delle nostre forze per far sì che gli impianti sciistici dessero un'impulso alla nostra economia. Tirando le somme ci siamo indebitati per tenere aperti gli impianti sperando anche nei ristori che puntualmente non arriveranno. A Cerreto Laghi abbiamo avuto circa 7.000 presenze sugli impianti di risalita (atleti iscritti regolarmente alla FISI per lo svolgimento degli allenamenti) e 4 weekend di gare. Tutto si è svolto in totale sicurezza evitando scrupolosamente gli assembramenti e considerando anche le famiglie arrivate in paese abbiamo tenuto vivo il nostro tessuto economico che, senza la nostra attività seppur limitata dai vari DPCM, sarebbe stato ancor di più penalizzato".

E, oltre che dal Governo, i gestori di Cerreto Laghi non si sentono tutelati nemmeno dalla politica e dagli amministratori locali:

"Ci sentiamo presi in giro anche dagli Amministratori locali che avrebbero dovuto tutelare la nostra attività che seppur privata è di interesse pubblico. Infatti nessuno dei sindaci dell’Appennino Reggiano ha speso una parola per questa situazione vergognosa, hanno dimostrato solo un totale disinteresse per la gestione degli impianti (...) Noi gestiamo seggiovie, battiamo piste, facciamo sciare le persone in sicurezza, paghiamo le tasse e pretendiamo che gli Amministratori facciano il loro lavoro che a nostro avviso comprende anche di tutelare le realtà imprenditoriali che valorizzano il territorio".

di Redazione DoveSciare.it
30 Marzo 2021

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