PONTEDILEGNO - Una cantina di ghiaccio al Corno d'Aola per i vini della Val Camonica
27 Gennaio 2022
© Fotografia - Mauro Mariotti
Ai 2000 metri di quota del Corno D’Aola, nella ski area di Ponte di Legno, è stata realizzata una cantina di neve.
Un po' come accade al Presena, dove sono state realizzate delle baite di ghiaccio dove è possibile pernottare, ma in questo caso gli "ospiti" sono i vini della Val Camonica. La cantina si trova appena sopra l'arrivo della seggiovia del Corno d'Aola, lungo il tratto finale della Pista Angelo.
La Valle Camonica ha un'antica tradizione vinicola che è stata riscoperta negli ultimi anni rivitalizzando i vigneti della bassa valle e affinando le produzioni. Dal mite clima dei laghi, sù fino ai ghiacciai, si è pensato di unire queste due anime camune con un esperimento inedito: un igloo realizzato dall’artista camuno Ivan Mariotti, da utilizzare come originale cantina di affinamento. All'interno ci sono 200 bottiglie, tra cui i rossi e gli spumanti della Cantina Bignotti oltre a una trentina di etichette di bianco, rosso e passito dei produttori del Consorzio Vini di Valcamonica.
Questo esperimento servirà per meglio comprendere come il freddo e l'alta quota agiscano sull'affinamento del vino in bottiglia. Un esperimento innanzitutto scientifico quindi, patrocinato da UNIMONT, l'Università della Montagna, polo camuno con sede a Edolo dell’Università degli Studi di Milano.
“L’obiettivo è quello di indagare l’effetto delle caratteristiche climatiche delle quote montane più elevate, caratterizzate dal freddo e dal ghiaccio, sul processo di affinamento dei vini prodotti in Valcamonica - ha commentato Anna Giorgi, responsabile dell'Università della Montagna Infatti, verranno effettuate una serie di analisi chimico-fisiche e organolettiche sia sui vini collocati nell’igloo che su quelli lasciati nelle cantine delle aziende in fondo Valle, che consentiranno una prima comparazione necessaria a verificare l’effetto delle condizioni di quota e a meglio orientare la ricerca nei prossimi anni. Il coinvolgimento dei ricercatori e degli studenti del polo UNIMONT in questa esperienza è in piena coerenza con la “mission” dell'Università, ovvero trasformare le specificità dei territori montani in punti di forza anziché elementi di debolezza grazie ad approcci innovativi e collaborazioni strategiche con le forze territoriali, dalle imprese agli Enti locali, alla popolazione residente e ai turisti”
Potenzialmente molto importante è anche il risvolto pratico che potrebbe portare a prodotti enologici unici e fortemente caratterizzanti il territorio.
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di Redazione DoveSciare.it
27 Gennaio 2022