Funivia Trento - Bondone, tre ipotesi per il collegamento
06 Marzo 2022
In Trentino si sta tornando a parlare della funivia Trento-Monte Bondone. L'impianto collegherebbe direttamente la citta di Trento con la "sua" ski area con vantaggi che sarebbero evidenti per tutti ma anche problematiche, a partire dai costi, su cui si discute da tempo immemore.
Tre sono le soluzioni possibile individuate da Trentino Sviluppo che sono state presentate nei giorni scorsi nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti e dal sindaco di Trento, Franco Ianeselli.
“La nostra volontà è quella di individuare assieme la scelta migliore sia dal punto di vista del progetto, sia per quanto riguarda la procedura per far partire i lavori al più presto e far decollare un’opera molto atteso e che intende dare un valore aggiunto dal punto di vista della vivibilità, del turismo e dell’accessibilità del monte Bondone”, ha spiegato Fugatti.
Le tre opzioni per la funivia Trento Bondone
- Una cabinovia con fermate intermedie a Sardagna e Vaneze e infine arrivo a Vason
- Un 3S (impianto trifune) con arrivo diretto a Vason senza fermate intermedie a Sardagna e Vaneze
- Una linea composta da un funifor da Trento fino a Sardagna, poi una cabionvia da Sardagna a Vason con intermedia a Vaneze
Queste ipotesi vedrebbero tutte la partenza sulla destra dell'Adige, addossata alla montagna.
"Un’opportunità unica, per il territorio, di cui si parla da anni e che ora vede i primi passi concreti - ha spiegato Roberto Failoni, assessore provinciale al tursimo - Le proposte daranno il via ad un dibattito anche dentro la città. Questo progetto è determinante sia per la sua valenza sociale che turistica. Avere un impianto di questo tipo rappresenterà un salto di qualità enorme per la città e per il Trentino stesso, vediamo del resto la potenzialità che ha un’infrastruttura simile per Bolzano e Innsbruck. Con questa soluzione dovremmo riuscire a dare quella risposta definitiva ai problemi che ha avuto la montagna di Trento. Un intervento che va portato ‘a terra’ in tempi relativamente brevi e che permette di tradurre in concreto l’attenzione all’ambiente”.
E i soldi? Questo sembra essere il vero nodo da sciogliere, si parla di coinvolgere imprenditori privati ma il grande dubbio rimane la reale sostenibilità economica di quest'opera che comunque potrebbe portare a vari vantaggi. Come quello di abbattere il traffico verso la ski area e portare a uno sviluppo estivo e a un'integrazione tra le attrattive culturali di Trento e della montagna. Per quanto riguarda i costi si parla, a seconda delle ipotesi, di una spesa dai 30 ai 60 milioni, i costi di gestione annuale potrebbero invece aggirarsi attorno al milione di euro. Tutto questo per un comprensorio che dispone di 4 seggiovie e 15/20 km di piste può sembrare forse eccessivo, ma i conti precisi li faranno a Trento.
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di Redazione DoveSciare.it
06 Marzo 2022