Via Lattea, impianti irrazionali pesano sui bilanci

22 Aprile 2008

Sui bilanci del comprensorio piemontese della Via Lattea (To), pesano gli alti costi di gestione causati dall'irrazionale disposizione degli impianti di risalita. La stagione passata, carica di neve, è stata una boccata d'ossigeno e ha in parte compensato l'annus horribilis 2006/2007 . "Nei due anni siamo quasi al pareggio tra costi e ricavi - ha spegato a La Stampa Giovanni Brasso, presidente della Sestrieres Spa - Molti nostri impianti effettuano un numero di passaggi insufficiente e non coprono neanche i costi di manutenzione". Una situazione che per cambiare necessita di tempo e di un progetto di medio lungo periodo che ridisegni parzialmente il volto dei comprensori che gravitano attorno a Sestriere (To), razionalizzando gli impianti di risalita, ottimizzando i flussi di sciatori e dismettendo impianti inutili e "doppioni". Gli esempi citati dallo stesso Brasso aiutano a dare una dimensione al problema: gli impianti del Genevris, 1 seggiovia e 4 skilift, sono in pareggio con 683.466 passaggi, quest'anno ne hanno fatti 36.432. L'area in questione è particolarmente svantaggiata per la mancanza di un capillare impianto di innevamento programmato (altro settore da migliorare nell'immediato futuro). Anche la funivia Pattemouche (costruita per le Olimpiadi del 2006) sarebbe "economica" con 147.000 passaggi, ma ne fa circa 30.000. La moderna cabinovia Sestriere-Frateive, altro impianto olimpico, si attesta sui 200.0000 passaggi, mentre la potenzialità supererebbe il milione, se non ci fossero altri impianti sulla medesima direttrice. Se l'area di Claviere, strategica per il collegamento con Montgenevre, soffre la carenza di posti letto, l'area di Sauze d'Oulx, la più deficitaria dell'intero comprensorio, ha problemi legati allo scarso innevamento programmato e all'irrazionalità della disposizione degli impianti. Soluzioni: le linee guida tracciate da Brasso vedono la rivalutazione delle aree maggiormente in perdita, con l'abolizione degli impianti deficitari e l'ottimizzazione di quelli esistenti con eventuali ricollocazioni. In generale l'impianto di innevamento programmato dovrà essere rivisto e potenziato. La Via Lattea sconta il fatto di non essere il frutto di un unico progetto ma dell'unione di varie skiarea preesistenti. I passaggi attuali sono pari a quelli di stazioni che hanno la metà degli impianti

di Andrea Greco
22 Aprile 2008

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