Scialpinisti e scitassisti in pista

11 Febbraio 2021


Ricordate quando all'inizio della pandemia si parlava di chi, non potendo usare gli impianti, risaliva le montagne con lo skibus, con il taxi o con le motoslitte pur di sciare? Noi ne abbiamo parlato qui. La faccenda suscitò all'epoca un giusto scalpore che però si perse tra le polemiche su impianti aperti e impianti chiusi, la capienza delle seggiovie, l'Alto Adige che teneva aperto e quelli che volevano andare in montagna solo a fare sci di fondo, oltre ai ristori per gli impiantisti...

Non escludiamo che tra Natale e la fine di gennaio possa essere successo di nuovo ma oggi, complici le abbondanti nevicate naturali e l'esplosione della moda dello scialpinismo, la faccenda pare stia sfuggendo di mano ai protagonisti. Sono chiusi gli impianti ma non sono chuse le piste, anche se dovrebbero. Facciamo chiarezza: non c'è bisogno di virgolettare le parole degli NCC (un paio di loro ci hanno parlato al telefono ma non vogliono rilasciare dichiarazioni ufficiali) per essere sicuri che nè il tassista né l'albergatore siano colpevoli di alcunché accompagnando i turisti in cima: un trasporto è un trasporto.

La realtà è che legalmente le piste da sci sono interdette all'accesso degli sciatori, anche se in realtà sono frequentatissime proprio dagli scialpinisti che salgono a bordo pista o in fuoripista ma poi scendono in pista, dove la neve è stata battuta di recente. Quest'inverno il successo di questo sport, anche tra i principianti, è dipeso proprio dal fatto di poter scendere su discese semplici, più o meno battute e non in mezzo metro di neve fresca. Capita spesso quindi che i rifugisti, che tengono aperto a pranzo nel pieno rispetto delle regole anti-Covid, siano in contrasto con gli impiantisti: i primi ospitano gli scialpinisti che sono saliti dal fondo valle mentre i secondi cercano di dissuadere con ogni mezzo i medesimi dal salire lungo le stesse piste, di cui effettivamente detengono le concessioni e che sarebbero ufficialmente chiuse.

Lo stesso turista bergamasco che aveva preso il taxi per sciare da Trepalle a Livigno ha ammesso di aver pericolosamente incrociato dei gatti delle nevi durante la sua discesa. Ad ogni buon modo, che le piste da sci oggi siano frequentatissime dagli scialpinisti sia in salita che in discesa corrisponde alla realtà dei fatti. E che alcuni sciatori prendano un taxi o uno skibus per farsi una discesa in pista è (probabilmente) altrettanto vero.

di Enrico Maria Corno
11 Febbraio 2021

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