I Maestri di sci: "Noi, umiliati dalle istituzioni"

15 Febbraio 2021


Tra le categorie più colpite dallo stop allo sci, ormai destinato a durare tutta la stagione, e irrispettosamente prorogato a una dozzina di ore dal via libera, c'è quella dei Maestri di sci. Un'intera categoria che non lavora da 12 mesi e a cui fanno capo 15.000 famiglie.

"L'Associazione Maestri Sci ...apprendendo a poche ore dall'apertura prevista degli impianti di risalita precedentemente prevista nelle Regioni nella cosiddetta "zona gialla", (che) è vietata l'attività agli sciatori amatoriali, intende esprimere sconcerto, incredulità e sgomento. Centinaia di Professionisti della neve legati alla Scuola Italiana Sci si sono attrezzati e organizzati con il massimo rigore e pronti ad attenersi scrupolo ai Protocolli e Vademecum previsti, investendo risorse in una stagione già di per sé drammatica per il comparto, per essere comunque in pista alla riapertura prevista del 15 febbraio", si legge in un comunicato diffuso dall'Associazione Maestri di sci italiani. 

C'è sgomento e tanta preoccupazione per un settore un ginocchio e tanti individui che non hanno potuto e continuano a non poter lavorare. E, facendo due conti, i maestri di sci saranno fermi per almeno 21 mesi, da marzo 2020 a dicembre 2021.

"La modalità e la tempistica di questo nuovo e ulteriore stop alla ripartenza dell'attività dei maestri di sci è un evidente segno di scarsissima attenzione verso 15.000 famiglie che vivono di questa attività e che sono ferme dal 10 marzo del 2020 - spiega Maurizio Bonelli, presidente di Amsi - Come non mai, in questo momento ci sentiamo umiliati nella nostra dignità di persone e di lavoratori professionali ai quali viene vietato il diritto al lavoro e, quindi, al sostentamento delle proprie famiglie da continue promesse rimaste tutte regolarmente disattese: ci sentiamo e siamo presi in giro! Ora ci aspettiamo il giusto e doveroso ristoro dallo Stato perché gli oltre 15.000 maestri di sci italiani, dopo tutto questo 'tira-molla' delle nostre istituzioni, rimarranno fermi senza lavoro per quasi 21 mesi, da marzo 2020 a dicembre 2021, se si potrà riprendere nel dicembre prossimo".

Un'esternazione che Amsi condivide con il Collegio Nazionale dei Maestri di sci (Col.naz) il cui presidente, Beppe Cuc, aggiunge:

"Ancora una volta i maestri di sci italiani e la montagna nel suo complesso sono stati abbandonati e umiliati da una comunicazione tardiva, che non ha rispetto per il lavoro di tante persone che in questi giorni si sono adoperati per una riapertura in sicurezza, investendo denaro e sacrifici. Per i maestri di sci italiani il rispetto per le cose e le persone rappresentano la luce guida ed è proprio questo a essere inesorabilmente e tristemente mancato. La montagna merita rispetto e serietà. Ora ci aspettiamo un concreto e immediato impegno per ristorare la categoria, tenendo conto di questo ultimo umiliante schiaffo".

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di Redazione DoveSciare.it
15 Febbraio 2021

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