Da Sauze a Cervinia, Un'idea per la montagna

23 Febbraio 2021

© Fotografia - Pixabay


Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Giorgio Gros e Riccardo Castellaro. "Un'idea per la montagna" è prima di tutto uno sfogo verso il mondo della politica che ha trattato la montagna con una "disparità di trattamento assolutamente ingiustificata". Giorgio è figlio dell'icona della Valanga Azzurra Piero Gros, e gestisce le attività di famiglia a Sauze d'Oulx. Riccardo Castellaro è presidente e direttore della Scuola sci del Cervino, un'"istituzione" dello sci italiano fin dal 1936.

 

"Gentilissimo direttore,

le scriviamo per raccontarle la storia di due persone con una convinzione e un’idea per la Montagna. Due semplici esempi, volendo presi a caso fra le centinaia di migliaia che si potrebbero considerare nell’arco alpino e che stanno vivendo mesi davvero bui. Quanto successo la sera di San Valentino ci ha convinto a scrivere, sicuri e coscienti che ormai la situazione abbia assunto dei connotati quasi grotteschi e francamente insostenibili. Giorgio ha un cognome pesante nell’universo neve. Suo padre è il grande Piero Gros (una Coppa del Mondo generale e svariate medaglie fra cui un oro olimpico...) e Giorgio stesso è stato un grande atleta di Coppa del Mondo con tutti i sacrifici e l’impegno che la cosa richiede. Gestisce con la famiglia un’attività ricettiva nel grande e rinomato comprensorio della Via Lattea in Piemonte, più precisamente a Jovencaux. La zona, paesaggisticamente meravigliosa, ha una lunga e grande tradizione turistica con persone capaci e competenti, come appunto, la famiglia Gros. Un’attività a tutto tondo, con noleggio, spa e lezioni di sci. Un posto esclusivo e particolare, gestito con amore e passione. Il tutto condito da tanti sforzi e sacrifici, per offrire un prodotto sempre al top. In sostanza persone che, nel mondo sci, non hanno certo bisogno di presentazioni e che hanno fatto sempre e comunque del bene alla montagna e all’Italia in generale. Uno dei tanti esempi che si possono trovare nell’arco alpino (ma anche in tutto il resto d’Italia) di quella “eccellenza italiana” che fa del turismo una delle più importanti industrie del Bel Paese e di cui dovremmo tutti andare fieri. Le attività invernali della famiglia Gros sono chiuse dai primi di marzo del 2020. Silenziosamente chiuse. Dignitosamente chiuse. Come per tutte le attività invernali di montagna. Nessuna protesta, nessun proclamo. La semplice attesa e la preparazione per essere pronti al meglio per la “ripartenza”. Ristori? Praticamente nulla.

Riccardo Castellaro è un genovese di nascita, da molti anni a Cervinia. Ha conosciuto Piero Gros da bambino in una manifestazione... Un sogno... Una delle molle che lo aveva convinto che lo sci doveva diventare la sua vita. Dopo tante gare e con tanti sacrifici della sua famiglia, riesce a passare la selezione da maestro di sci in Valle d’Aosta e da quel momento prende la residenza in Valtournenche, che frequentava da molti anni. Riccardo ha l’onore di essere ammesso alla storica Scuola sci del Cervino, quella nata nel 1936, con una storia unica e davvero importante, in cui si sono avvicendati molti campioni del passato. Dopo poco tempo, con l’incoscienza dei suoi 27 anni, accetta la nomina a Presidente e Direttore della scuola, attività che svolge con impegno e dedizione massimi, sfruttando gli studi e la sua attitudine, ma soprattutto l’amore per la montagna e per il Cervino. Sono ormai 18 anni che Riccardo è orgogliosamente Presidente della Scuola del Cervino e sono ormai molti mesi che fa fatica a dormire. E’ per lui molto difficile accettare di poter fare ben poco per aiutare i suoi colleghi maestri ed il paese ad affrontare questa situazione. Per i 150 maestri che traggono, a vario titolo, reddito e sostentamento dalla scuola del Cervino praticamente nulla dallo stato, a parte un obolo nelle prime settimane della pandemia. Varie attività fanno capo alla scuola, fra cui un noleggio, un campo scuola e un negozio di abbigliamento sportivo e dunque diverse segretarie e addetti alla vendita e alla gestione. Praticamente una famiglia, che con la serietà e la passione di tutta la squadra, negli ultimi 15-20 anni ha saputo rinnovarsi e adattarsi ai tempi con una nuova generazione di professionisti instradati dai maestri più “d’esperienza”, senza mai dimenticare una storia importante e di peso, tanto che Poste Italiane nel 2006 ha emesso un francobollo per celebrare i suoi 70 anni. Storia d’Italia in poche parole, calpestata e colpevolmente dimenticata da chi di montagna, francamente, non dovrebbe occuparsi. Liberi professionisti e dipendenti, persone NORMALI con famiglie normali, che essendo stagionali o con inquadramenti particolari, non hanno accesso agli ammortizzatori sociali di cui tanto si discute. Svariati milioni di euro di fatturato. Ad oggi la società della scuola a cui tutti fanno capo, non ha avuto un euro, come moltissime altre in tutta Italia.

In sostanza Giorgio e Riccardo sono la semplice rappresentanza di due dei tanti fulgidi esempi di professionalità e passione che si possono apprezzare nel mondo del turismo italiano. Del turismo tutto, ma così diversamente approcciato e considerato rispetto al resto d’Italia. L’odore di ingiustizia è palese ed è su questo che Giorgio e Riccardo, amici da anni, seppur distanti, si sono sentiti spesso in questi mesi anche nei momenti di sconforto. Si scambiano opinioni, aggiornamenti, notizie e si è cercato di tenere alto il morale, cosa sempre più difficile. E non può essere che così: vivono con il lavoro di montagna. Anzi, vivono DI montagna e PER la montagna. Due valli diverse, due regioni diverse, ma le stesse idee e lo stesso stato d’animo. Per tutto il mondo è davvero difficile gestire la situazione in questo periodo, ma è palese che l’atteggiamento del governo italiano nei confronti del mondo neve è stato davvero penalizzante. Oltremodo penalizzante. Incomprensibilmente penalizzante. Tutto ciò se confrontato con altre realtà e non necessariamente in termini assoluti, ma non è nostra intenzione entrare in questi discorsi. Siamo due persone teoricamente agli antipodi, ma che hanno fatto della montagna e dello sci il punto d’incontro e la loro vita, così come moltissimi altri. Perchè lo sci, la neve e la montagna non sono un semplice capriccio e un vezzo di pochi fortunati, ma sono semplicemente il quotidiano e la vita per moltissime persone che, in tutto l’arco alpino, con passione e dedizione LAVORANO per offrire quel prodotto di livello così caro ed apprezzato da turisti italiani e stranieri. Una vera e propria industria d’eccellenza come ne esistono altre in Italia, con un fatturato ed un importante indotto, che ha generato e genera un gettito non certo trascurabile per l’erario. Dagli innumerevoli messaggi, dalle telefonate e dal confronto è nata un’IDEA, originata proprio dalla convinzione che è esistita ed esiste una disparità di trattamento assolutamente ingiustificata all’interno delle varie realtà italiane (fermo restando che diverse altre categorie hanno avuto trattamenti inspiegabilmente simili e alle quali vanno appoggio e solidarietà assoluti).

Riteniamo che il “mondo montagna” non possa subire così silenziosamente tutto questo e che, una volta terminata l’emergenza, attraverso il coordinamento delle varie categorie e dei rispettivi rappresentanti si possa, in qualche modo, far valere le proprie ragioni, magari presso la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo o presso analogo organismo, partendo proprio dal principio della disparità di trattamento di cui sopra.

Tempi e modi sono molto più semplici e veloci di quello che si potrebbe pensare, infatti NON siamo nell’ambito della giustizia italiana. E’ palese che non è nei poteri e nelle facoltà di chi scrive poter avviare qualcosa del genere, ma che l’iniziativa spetta alle categorie coinvolte con tempi e modalità da definire, ma nella buona fede e nella passione che contraddistingue il nostro lavoro, ci sentiamo di poter lanciare il nostro “sasso nello stagno”. Nulla più di un’ idea, un piccolo sasso appunto, che speriamo possa essere raccolto da chi di dovere. Per quanto ci riguarda, nel nostro piccolo, siamo pronti come sempre alla nostra parte".

Giorgio Gros  e Riccardo Castellaro

 

di Redazione DoveSciare.it
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