Nuovo studio del Parco Dolomiti Bellunesi sulla biodiversità botanica, fra storia e attualità


di Fabio Bottonelli

Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi ha di recente pubblicato un volume sulla storia della botanica nella provincia di Belluno, il terzo, della collana “Quaderni del museo naturalistico Dolomiti Bellunesi”.  “Ex montibus bellunensis” – a cura degli studiosi Carlo Argenti e Gianni Poloniato – tratta del contributo del territorio bellunese alle prime due monumentali classificazioni delle Flore d’Italia, realizzate nel corso dell’Ottocento: quella di Antonio Bertoloni e di Filippo Parlatore, rispettivamente a Bologna e a Firenze. Con questa nuova iniziativa editoriale l’Ente Parco propone un viaggio nella storia della botanica nella provincia di Belluno, proseguendo l’opera di divulgazione scientifica avviata con le due precedenti pubblicazioni riguardanti l’Erbario Caldart e l’Erbario Sandi, entrambi custoditi presso il Museo Naturalistico Dolomiti Bellunesi a Belluno. Gli autori del pregevole studio hanno in questa occasione svolto un’accurata rilettura delle enciclopediche Flore d’Italia con puntuali verifiche effettuate sull’Erbario Bertoloni (l’Hortus Siccus, conservato all’Istituto universitario di Botanica a Bologna, con 10.000 campioni di quasi 5000 piante diverse) e presso l’Erbario Centrale Italiano a Firenze. E hanno ricostruito le 365 segnalazioni che dal Bellunese confluirono nella Flora Italica, alcune di grande interesse scientifico. Ne emerge la straordinaria biodiversità della montagna, in particolare delle Vette Feltrine, ma anche la necessità di preservare questi territori!
La pubblicazione, oltre ad illustrare il contesto storico nel quale venne alla luce l’imponente opera scientifica del Bertoloni, riscopre curiose vicende biografiche del personaggio, nato a Sarzana nel 1775, vissuto molti decenni a Zola Predosa in provincia di Bologna, fino alla morte nel 1869.