SOCHI 2014 – Il bilancio olimpico di Flavio Roda
24 Febbraio 2014
Si sono chiuse le Olimpiadi di Sochi con luci e ombre per la spedizione azzurra che ha chiuso senza ori ma con un discreto bottino di 8 medaglie, 2 d’argento e 6 di bronzo. Certo, il 22 esimo posto nel medagliere non è troppo, se non per nulla, lusinghiero per un paese alpino, ma proprio la mancanza del metallo più pregiato nel carniere determina una posizione tanto bassa. “Abbiamo avuto discipline che si sono dimostrate all'altezza del grande evento e che hanno fatto medaglie – ha commentato Flavio Roda tracciando un bilancio della spedizione azzurra - vedi lo sci alpino maschile, lo slittino, il biathlon, altre dalle quali ci si poteva aspettare qualcosa in più. Io credo che, quando si tratta di sport ad alto livello, la differenza la faccia l'organizzazione di uno staff perché soprattutto di quello hanno bisogno atleti che sanno già tutto quello che devono fare a livello tecnico”. L’applauso più grande va a Christof Innerhofer “Che con due medaglie ha concretizzato il valore del settore velocità maschile e si è dimostrato ancora una volta uomo da eventi. Cosa dire di Armin Zoeggeler, ancora una volta su podio olimpico, una vera colonna dello sport. Lo slittino ha dovuto ricostruirsi integralmente dopo l'addio di un tecnico la scorsa estate e Zoeggeler ha lavorato tantissimo per prendere questa medaglia, figlia del lavoro di un team molto unito”. La sorpresa invece è senz’altro il biathlon “La medaglia è il premio per un lavoro che solo lo scorso anno era contestato da molti. Anche nel caso del biathlon vale lo stesso discorso dello slittino: coesione e gruppo unito”. Da cosa si riparte? Per sempio da Pittin, amaro legno, un campione che secondo Roda “Dobbiamo curare particolarmente, ha dimostrato di avere un carattere di ferro e gli è mancato davvero poco per andare a medaglia. Dallo snowboard una medaglia ce la aspettavamo, comunque soprattutto nello snowboard cross abbiamo una squadra competitiva, da far crescere”. La delusione più grossa è invece legata al caso doping che ha coinvolto il frenatore del bob a 4 William Frullani: “Sinceramente non mi sarei mai aspettato che succedesse una cosa del genere e sia come uomo di sport che come presidente condanno nel modo più deciso questo comportamento. Anzi, da presidente mi sento di chiedere scusa per quello che quel ragazzo ha fatto e posso promettere che avrà dalla Fisi la pena più severa e che certo non farà mai più parte della Federazione. La cosa peggiore è che con il suo atto, quel ragazzo ha tradito i suoi compagni, i tecnici e tutto il mondo dello sport”.
di Andrea Greco
24 Febbraio 2014