10 top trend (non troppo convenzionali) per il 2016 nel mondo dello sci. Secondo me.


1 I piccoli comprensori con 5-6 impianti al massimo. A volte, infatti, l’omologazione delle grandi ski aree ‘industriali’ può stancare: invece la pista tutta per sé è una vera libidine, ma anche la possibilità di trovarsi facilmente con amici e famiglia nella baita o alla base degli impianti, non è da disdegnare. In attesa della neve, qualche esempio? Champorcher, Crevacol, Alpe di Mera, tutti i comprensori alto atesini dell’Ortler Skiarena, nel Dolomiti Superski San Candido-Baranci, Dobbiaco  Rienza, Auronzo-Monte Agudo e tanti altri… Ci torneremo presto sopra.

2 La riscoperta delle piste ‘segrete’ nei grandi comprensori, cioè quelle dimenticate perché più decentrate, o comunque meno battute dalla massa: magari perché hanno l’ingresso ‘nascosto’, oppure sono le varianti di piste più famose, oppure nei comprensori molto estesi sono le ‘ultime’ piste della mappa o scomode rispetto ai flussi prevalenti. Esempi del Dolomiti Superski: Crep de Mont 2 a Corvara, Sponata a La Villa, Col Drusciè B e Tofanina a Cortina, Monte Seura 1 a Santa Cristina Val Gardena….

3 La prima traccia, sfruttando le corse speciali anticipate degli impianti di risalita, già dalle 7 – 7.30. Succede ormai in molti posti, da Cortina alle piccole stazioni, anche all’estero. In alcuni rifugi si propone la prima colazione gourmet, con vista alba sulle montagne, grazie a speciali salite in gatto delle nevi alle 6.30/7.00.

4 I relitti e i reperti di ‘archeosci’: le seggiole usate di vecchie seggiovie dismesse diventano oggetti di modernariato:  c’è chi le mette in giardino; ma le più ambite sono le cabine di funivie per farne chioschetti-bar. Su siti specializzati, si trovano anche annunci di compravendita al riguardo

5 Ancora ‘archeosci’: riscoprire vecchie piste abbandonate e stazioni dismesse di vecchie funivie; ora sono diventate fuoripista magari invase dal bosco (anche da salire come sci alpinismo), altre volte non si distinguono più, inglobate dalla vegetazione. Gli esempi non si contano, e interessano massicciamente non solo l’Appennino, ma tutte le Alpi. Al riguardo, anche un vecchio video e un articolo qui su Dovesciare: anche sul Furrgen, sopra Cervinia, si sciava… http://www.dovesciare.it/furggen-dismessa

6 A sciare in treno: dopo Dolomiti express da Trento alla Val di Sole (dal 2010), ora la ferrovia della val Pusteria serve una stazione dedicata, Perca, con collegamento diretto impianto/piste del Plan de Corones (dal 2012) e da quest’anno anche con il comprensorio Dolomiti di Sesto Alta Pusteria grazie alla nuova stazione di Versciaco da cui si prendono gli impianti di Monte Elmo Sesto. Ma ci sono progetti ancor più suggestivi, che potrebbero rendere l’Alto Adige una seconda Svizzera: dalla stazione ferroviaria di Bressanone alla Plose, da Rio Pusteria a Maranza-Valles… e addirittura si parla di recuperare la ferrovia dismessa della Val Gardena. Ma quello più futuribile è il progetto transfrontaliero di collegare l’Engadina con  la ferrovia della Val Venosta, Merano, Bolzano, pui ferrovia della Pusteria fino a Dobbiaco, per poi recuperare la vecchia Dobbiaco-Cortina-Calalzo. St. Moritz – Venezia attraverso le Dolomiti, diventerebbe un’attrattiva mondiale… (ma che fine farebbero le piste da fondo?...). Senza dimenticare che sia Trenitalia sia le OBB e DB (ferrovie austriache e tedesche) hanno potenziato la linea da Roma-Bologna per Bolzano.

7 Gli impianti non servono solo per andare su e giù per le piste, ma diventano  ‘mezzo di trasporto’ cioè di collegamento andata e ritorno per ‘sorvolare’ i paesi. Dopo gli esempi degli anni scorsi a San Vigilio di Marebbe ora anche ad Arabba grazie alla seggiovia 6 posti Arabba Fly non si scarpina e non serve attraversare la statale per andare dalle piste del Porta Vescovo e del Pordoi verso il Campolongo Alta Badia (e viceversa) durante il Sella Ronda. Inoltre la tecnologia degli impianti di montagna sempre più spesso viene applicata in ambiti urbani, in Asia come in America Latina. E spesso ne è protagonista la ‘nostra’ azienda Leitner

8 Andare in baita di sera, con il gatto o in motoslitta, cena tipica, poi discesa in slittino. Appannaggio delle Alpi orientali, ora questa attività è popolare anche dal Piemonte alla Lombardia (ma senza ahimè discesa in slittino).

9 Sci alpinismo in notturna sulle piste battute: era vietato, ora stanno iniziando prima a tollerarlo poi a permetterlo su certe piste dedicate ed entro certi orari.

10 Lo sci ‘di ritorno’: scuole sci e località offrono pacchetti speciali per  adulti che riprendono a sciare dopo anni di ‘ferma’: succede in varie stazioni in Tirolo austriaco, a Vipiteno e altrove.