IMPIANTI A FUNE - Superato il concetto di "vita tecnica": una boccata di ossigeno per le stazioni sciistiche

Una buona, buonissima notizia per le stazioni sciistiche. Addirittura vitale, potremmo dire, per le località più piccole. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti firmato il provvedimento che permette il superamento della normativa sulla vita tecnica degli impianti di risalita. Di fatto gli impianti, ski-lift, seggiovie, cabinovie e funivie non dovranno più essere smantellate al termine di un periodo di tempo stabilito per legge. In questo modo l'Italia si adegua al resto d'Europa e fa risparmiare denari importanti alle stazioni sciistiche, già in difficoltà con i conti. E questo provvedimento rappresenta una svolta vitale per tante piccole e piccolissime stazioni per cui, negli anni passati, la "scadenza" dello ski-lift, o della seggiovia, ha significato la chiusura dell'attività perché ricostruire tutto ex novo era troppo oneroso. «E’ il decreto che aspettavamo da anni – ha commentato Valeria Ghezzi, presidente nazionale di Anef, l’associazione che riunisce gli imprenditori funiviari riconosciuta e aderente a Confindustria – e per il quale abbiamo lavorato con costanza e determinazione. Non posso che esprimere grande soddisfazione e ringraziare il governo per l’attenzione dimostrata nei nostri confronti. Questo provvedimento, pur garantendo la massima sicurezza per gli utenti, eviterà di mettere in seria difficoltà numerose società di un comparto che, è bene ricordarlo, è essenziale allo sviluppo turistico della montagna. Stando alle statistiche europee, infatti, ogni euro di fatturato delle nostre società ne genera da cinque a sette nell'indotto (alberghi, ristoranti, scuole di sci, negozi), con effetti analoghi anche sull'occupazione: per ogni addetto degli impianti ve ne sono cinque nella filiera. Per noi è una vittoria, insomma, è un'iniezione di fiducia alla vigilia della nuova stagione che speriamo possa essere ricca di soddisfazioni».

di Andrea Greco
08 Dicembre 2015