Il turismo di montagna chiede regole e chiarezza per ripartire
26 Maggio 2020
© Fotografia - Val d'Ega Turismo
La stagione estiva è alle porte e il mondo del turismo, che sarà uno dei settori più colpiti dalla crisi legata alla pandemia di Coronavirus, sta cercando il modo di ripartire. Una ripartenza difficile anche perché manca chiarezza e mancano regole precise e uniformi sul territorio.
Alcuni settori, come quello degli impianti a fune, importante anche in estate in quanto permette di raggiungere l'alta quota a tutti, non è praticamente stato preso in considerazione nella discussione politica. “Il nostro settore degli impianti a fune è l’unico a non essere esplicitamente menzionato dai DCPM - spiega Valeria Ghezzi, presidente ANEF (Associazione Nazionale Esercenti Funiviari) - Occorrono regole chiare e uguali per tutti i comprensori, una strategia operativa che possa essere comunicata e utilizzata. Gli impianti a fune sono facilmente controllabili: anche se chiusi le cabine sono facilmente ed efficacemente areabili, i viaggi brevi (tra i 6 e gli 8 minuti in media), sono facilmente approntabili percorsi stabiliti che aiutino ad evitare assembramenti e le stazioni sono quasi tutte all'aperto. Gli impianti portano le persone in quota, dove gli spazi sono ampi e aiutano a decongestionare i paesi di montagna".
Ma come sarà l'estate per i comprensori turistici? "Durissima - spiega Marco Pappalardo, Direttore Marketing di Dolomiti Superski che gestisce e coordina l'offerta impiantistica di 12 aree dolomitiche - Ma dobbiamo fare qualche sacrificio tenendo aperto il più possibile, offrendo il massimo e tenendo alto il valore del nostro brand. Le Dolomiti sono e saranno sempre importanti per tutta la filiera. Dobbiamo tenere duro ed evitare la tentazione di eccessive politiche di discounting che alla lunga sarebbero controproducenti".
Se sulle Dolomiti ci sono già quantomeno certezze circa il quando si potrà aprire, la situazione è ben peggiore in Lombardia, come spiega Marco Rocca AD di Mottolino Livigno: “Ci chiedono quando potremo aprire e noi non siamo ancora in grado di dare una risposta. Chiediamo al Governo di occuparsi della questione e di comunicare regole e tempi chiari".
Ovviamente questa ripartenza dovrà essere affrontata nella massima sicurezza anche se “Il rischio zero non è mai esistito - come spiega Gabriella Morelli, Direttore dell'Ufficio Regionale del Turismo Valle d’Aosta - Con trasparenza comunicheremo come località e strutture si stiano impegnando per minimizzarlo". La montagna resta in ogni caso uno dei luoghi più sicuri dove trascorrere qualche giorno di vacanza quest'estate. "In Valle d’Aosta abbiamo un basso tasso di antropizzazione, piccoli comuni, strutture ricettive di dimensioni limitate, numeri gestibili".
di Redazione DoveSciare.it
26 Maggio 2020