ANEF - Gli impiantisti e le sfide future: Insieme per fare sistema

07 Maggio 2015


Gli impianti di risalita hanno storicamente svolto due funzioni essenziali "Avvicinare tutti alla montagna, un tempo per pochissimi eletti, e dare vita, opportunità e occupazione alla gente che in montagna ci vive". Con queste parole Valeria Ghezzi, presidente dell'Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari) ha aperto la Tavola Rotonda dal titolo “Strategie e proposte per un sistema montagna di successo” che si è tenuta stamani presso Palazzo Lombardia a Milano. Impiantisti di ogni parte d'Italia si sono incontrati, presenti anche l'Assessore regionale allo sport, Antonio Rossi, il presidente della Fisi, Flavio Roda, Andrea Del Negro, dirigente di Ubi Banca, e Giorgio Palmucci, presidente di Confindustria Alberghi, per definire le linee generali delle future strategie del settore.

La parola d'ordine, sottolineata un po' da tutti, è "fare sistema”: “Abbiamo promosso il progetto Vivere la Neve con l’obiettivo di coinvolgere tutte le realtà che operano per la montagna, per fare realmente squadra – ha spiegato il presidente della Federisi Flavio Roda - Non si può dimenticare che la Fisi ha come compito primario quello di preparare gli atleti per i piccoli e i grandi eventi sportivi che animano le montagne italiane ed ha il compito di assegnare le tappe di Coppa del Mondo degli sport invernali. Proprio negli ultimi giorni, ha ottenuto i Mondiali di sci alpino 2021 a Cortina d’Ampezzo: si tratta di eventi che portano grande visibilità e importanti opportunità economiche a tutto il comparto montano”. Comparto che rappresenta un'importante risorsa del territorio lombardo, come ha ricordato l’Assessore allo Sport Antonio Rossi: "Le montagne della Lombardia sono fonte di quote rilevanti del reddito della nostra Regione. Si tratta di una filiera complessa, che va sostenuta e agevolata. Le singole componenti vanno aiutate sia singolarmente che come parti di un sistema multiforme. Il sostegno economico-finanziario al comparto montagna è stato promosso a più riprese dalla Giunta. Purtroppo, nonostante gli sforzi di questa Amministrazione, a volte si corre il rischio di vedere vanificare il lavoro svolto a causa di provvedimenti, frutto di una legislazione tributaria talvolta paradossale, come nel recente 'caso IMU', che possono porre seri limiti alla continuità del lavoro delle aziende di settore”.

E delle stazioni più piccole, quelle che più facilmente possono risentire degli ingenti costi della gestione degli impianti di risalita, ma che hanno un’importanza cruciale per il movimento dello sci, ha parlato Massimo Fossati, vicepresidente Anef che, in quest’ottica sistemica, ha ricordato come le località sciistiche di prossimità, spesso di piccole dimensioni, servano a quelle più grandi perché costituiscono vere e proprie palestre per lo sci. E' lì che spesso si prova per la prima volta a mettere gli sci ed è lì che imparano quelli che saranno poi i clienti delle “grandi stazioni”.

Il lavoro degli impiantisti è di cruciale importanza e rappresenta un comparto che fattura in media 900 milioni di euro ogni anno, con un indotto a favore della filiera, calcolato tra le 7 e le 10 volte. Circa il 30% degli incassi è riversato sul territorio sotto forma di acquisto di beni e servizi forniti da aziende locali, mentre un altro 30% viene erogato ai dipendenti sotto forma di salari e contributi con una forza lavoro stimata di circa 11.000 persone, tra fisse e stagionali. “Prima degli impianti a fune, la montagna era appannaggio di poche persone – ha commentato Valeria Ghezzi, presidente di ANEF - Con l’avvento degli impianti a fune, noi impiantisti abbiamo portato in vetta milioni di persone di ogni età, attraverso l’unico mezzo veramente alla portata di tutti. E’ bene ricordare che l’impianto a fune è un mezzo e non un fine. Un mezzo che, in montagna ma anche al mare, è protagonista del turismo, perché attrae milioni di persone portandole in luoghi altrimenti inaccessibili. Noi impiantisti siamo i primi a rispettare l’ambiente attraverso la costruzione di mezzi di trasporto puliti e il meno invasivi possibile, trasformando le località montane in località turistiche. E il turismo è per l’economia dell’Italia una colonna portante, che merita maggiore valorizzazione e sul quale vale la pena investire”.

di Andrea Greco
07 Maggio 2015

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