Carinzia 2: in vista del Grossglockner, a Heiligenblut
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di Fabio Bottonelli
Iconico… ok, termine abusato, venuto di moda chissà perché qualche anno fa. Ma per il Grossglockner, la montagna più alta d’Austria, e la più alta delle Alpi orientali con quasi 3800 metri, questa parola la voglio proprio usare. Perché quella punta bianca che si erge aguzza – quasi quasi un piccolo Cervino visto da certe angolazioni – iconica lo è eccome. In modo particolare quando la possiamo ammirare dalla stazione sciistica che vi sta di fronte. Heiligenblut. Con quel suo alto campanile a punta della antica Parrocchiale dedicata a San Vincenzo di Saragozza, famosa meta di pellegrinaggio, che richiama la forma del Grossglockner e, come lei, sembra voler puntare al cielo. Dal comprensorio che si stende fino alla bella quota di quasi 2900 metri in una felice esposizione tendente a ovest, la vetta più alta d’Austria ce l’hai sempre di fronte, assieme a una cerchia di 40 montagne sopra i 3000. Tutto molto ‘iconico’ anche perché Heiligenblut è la base di una famos,a storica strada panoramica a pedaggio, la Grossglockner Hochalpenstrasse (chiusa d’inverno) che scollina verso il Salisburghese (Kaprun e Zell am See, per intenderci): parliamo di una delle più classiche attrazioni turistiche dell’intera nazione austriaca. Merita quindi tornarci d’estate (ma occhio al traffico di moto), ma intanto concentriamoci sulla stazione sciistica.
Il paese è delizioso, anche perché non c’è passaggio di auto dato che la strada d’inverno finisce poco più a monte. Un groppo di case, pensioncine e alberghi sistemato un po’ a mezzacosta, a 1301 m. Alla skiarea, che conta 20 km di piste blu, 34 di rosse e 1 di nere – ma occhio, le rosse sono un po’ più scure che in Italia - si accede dal centro con una cabinovia in 2 tronchi, il cui primo tratto (Rossbach) porta a un’intermedia a 1750 m. Questo punto è raggiungibile anche in auto, cosa utile a fine stagione, ma con difficoltà di parcheggio. Di qui parte l’asse funiviario principale del comprensorio, la cabinovia Schareck che porta a 2600 metri. Su questo versante scendono le piste più spettacolari e panoramiche, dalle pendenze e larghezze non banali, servite anche da due impianti un po’ più brevi, skilift Seppenalm e Tauernberg. Stupenda qui la pista Tauerabfahrt di 4 km, mossa e divertente. Dall’altro lato invece, cioè a sinistra della Schareck salendo, verso un vallone selvaggio ricolmo di neve, dipartono altre piste importanti servite dalla cabinovia Panoramabahn, tra cui la rossa n. 1 con tratto nero. Si può poi risalire sul pendio di fronte, ai 2420 m del Viehbuehel, con romantico skilift ad ancora, piuttosto ripido: non esistono più in Italia!
Nel comprensorio si apre anche una vasta area con opportunità freeride: la stazione dichiara 15 kmq di area sciabile, divisi ufficialmente in 6 settori contrassegnati sulle mappe con lettere dalla A alla F, in massima parte in terreno aperto libero da alberi. Inoltre ci sono 5 lunghe ski routes, in questo caso marcate e rese sicure ma non battute. Ne è un esempio la n. 1 Kasereck, di ben 8 km! Il dislivello massimo continuo, così come per le piste battute, supera i 1300 metri!
Ed è un crescendo di intensità verso la riscoperta della ‘poesia dello sci’: a Heligenbut c’è un’altra chicca per gli appassionati di impianti a fune. Ovvero un esemplare pressoché unico di cabinovia-trenino che passa sotto un tunnel dentro la montagna! La Tunnelbahn Fliessalm. Davvero bizzarro, questo impianto ‘va e vieni’ tutto al buio… a meno che non ci si voglia cimentare con i 5 km selvaggi non battuti della ski route 2 Fleissalm, ha una sua precisa funzione, poiché permette di spostarsi in sicurezza dall’intermedia Rossbach in un vallone secondario che di fatto è una sorta di minicomprensorio nel comprensorio principale. La zona si chiama Fleissalm. Una vera sorpresa, quella che ci appare fuori dal tunnel. Poca gente, pistoni lunghi e divertenti, con andamenti naturali del terreno come non si trovano più. Qui, oltre a uno skilift breve per esercitarsi, c’è una quadriposto coperta fino a 2476 m, e poi con uno skilift ad ancora si sale ancora nel biancore più assoluto a Hoch Fleiss, alla bella altezza di 2902 m, da dove scendono tracciati e fuoripista solo con neve naturale. Inutile dire che la vista sul Grossglockner e sulle altre cime è super!
Insomma, l’avrete capito: questo di Grossglockner/Heiligenblut è un comprensorio molto particolare, per veri amanti della montagna e buoni sciatori. Sapore romantico, ambiente selvaggio e grandioso di alta montagna. E non ultimo, valore storico emozionale di queste vallate che fin da tempi remoti hanno visto traffici commerciali, scambi culturali, grand tour, pellegrinaggi, in un punto chiave fra nord e sud delle Alpi. Heiligenblut non può mancare nel carnet dello sciatore-viaggiatore attento alla cultura della montagna