FRIULI VENEZIA GIULIA - I tesori gastronomici: dal Prosciutto di Sauris al Radic di Mont
28 Febbraio 2018
Vi abbiamo parlato dello sci, delle terme, e di tutte le attività sportive e culturali che rendono indimenticabile una vacanza in Friuli Venezia Giulia, oggi vi parliamo di cucina, di gastronomia e dei prodotti tipici che, al pari di tanti altri aspetti, definiscono e rendono unico un territorio.
La storia di questa regione traspare anche dalla ricchezza della tradizione gastronomica, con prodotti tipici molto particolari e poco diffusi altrove, che hanno goduto del passato isolamento di queste terre per essere oggi delle preziose particolarità che possono essere scoperte da chi si concede una vacanza o un viaggio alla scoperta della natura e dei monti del Tarvisiano, delle Alpi Carniche e delle Dolomiti friulane.
Primo fra tutti il Montasio DOP, celebre formaggio che prende il nome dall'omonimo altopiano e che qui viene prodotto sin dal 1200. Il Montasio è tra gli ingredienti immancabile nel Frico, tipico piatto “povero” friulano a base di formaggio, patate e cipolle.
Il Formadi Frant (Presidio Slowfood) è l'emblema migliore dell'eredità di un passato di semplicità e povertà contadina. Si tratta di un formaggio realizzato utilizzando le forme imperfette che venivano sminuzzate, mischiate con latte e panna fino a formare un impasto che veniva poi ricomposto e stagionato 40 giorni.
Un degustazione gratuita al caseificio Sociale Alto But di Sutrio (Viale Artigianato, 1, 33020 Sutrio – UD) è riservata a chi scia nella skiarea Ravascletto/Zoncolan il sabato e la domenica. Basta acquistare uno skipass giornaliero o plurigiornaliero e verrà consegnato un buono per una degustazione spendibile sabato e domenica dalle 14 alle 18.
Se il San Daniele è un prosciutto conosciuto e apprezzato da tutti, più di nicchia è il Prosciutto di Sauris IGP: prodotto solo da due aziende si caratterizza per una leggera affumicatura con legna di faggio.
La Pitina, anche in questo caso ci troviamo davanti a una IGP, è invece un salume antico, nato dalla necessità di conservare la carne: si tratta di una polpetta avvolta nella farina di mais che si fa affumicare e viene servita a fettine. La ricerca sul territorio delle aziende che conservano le ricette di questi prodotti e li realizzano seguendo ricette antichissime e rigidi disciplinari, può essere una golosa caccia ai tesori culinari del Friuli Venezia Giulia.
E poi i prodotti di una terra che è tra le più incontaminate e naturali delle Alpi: l'aglio di Resia o Stock “talmente buono, dolce, elegante da poter piacere perfino a chi non ama l'aglio”, i tipici borlotti Carnia, base delle zuppe e di tanti piatti tradizionali, o il Radic di Mont, anche in questo caso un presidio Slow Food, un radicchio selvatico che cresce solo in montagna, oltre i 1000 metri nel mese di maggio, quando la neve si scioglie e i prati riprendono vita.
Infine la sera, nei ristoranti e nelle osterie, non dimenticate di chiedere i Cjarsons, ravioli dal sapore inconfondibile dove gli aromi delle erbe si mescolano con il dolce dell'uvetta e con la patata, per essere serviti con il più classico dei burri fusi che però in questo caso viene addizionato di cannella.