10 buoni motivi per sciare con il 'brutto' tempo
Ci sono almeno 10 motivi per i quali vale la pena non rinunciare a una giornata di sci anche quando fosse prevista neve o fosse in atto una nevicata. Perché sotto la nevicata, sciare è ancora più magico! L'ho sperimentato una volta di più l'11 dicembre scorso in Alta Badia, dove ho girovagato in assoluta solitudine fra Boè, Campolongo, Arabba, Cherz, Pralongià, Col Alto e Val Stella Alpina! (vedi le foto della gallery al riguardo). Mai decisione fu più saggia, visto che se fossi ripartito senza sciare mi sarei tabaccato 8 ore di viaggio sull'A22 contro le 3 e mezzo abituali...
1 - Pista libera. La maggior parte del pubblico torna in albergo o si rintana in rifugio; così in pista si possono seguire le traiettorie preferite, senza paura del cannibale che ti taglia la strada o ti viene addosso da dietro.
2 - Velocità media più bassa, uguale maggiore sicurezza: questo si lega al motivo precedente, soprattutto qualora permanesse un certo affollamento in pista. I vari ‘fenomeni’ che si buttano a 60 all’ora sulle piste dure soleggiate, stanno molto più in campana (buona parte degli sciatori molto veloci hanno un controllo che lascia a desiderare)… Dove sono? Qui si vedono i veri duri…
3 - Niente code. Non mi riferisco solo agli impianti, ma spesso anche ai rifugi. Si può gustare al meglio il pranzetto, fare due chiacchiere con il gestore, con lo chef o con un/a cameriera/e carina/o. Tanto saremo in 10 o 15 a tavola contro i 200 di una giornata normale…
4 - Un’eventuale caduta sul semimorbido quasi certamente ha meno probabilità di conseguenze serie.
5 - Neve stupenda. La neve mentre nevica è farina o quasi, garantito. La pista soprattutto se la nevicata è di debole-media intensità si ammorbidisce e anche dove manifestava il ghiaccio più duro, diventa vellutata quel tanto che basta. Le gobbe più cattive si smussano un po’.
6 - Lo scarso traffico di sciatori non rovina più di tanto la pista, che rimarrà sostanzialmente regolare. Certo, si formeranno nel corso della giornata mucchietti di neve fresca, tracce di altri sciatori, accumuli… ma se sciamo graduali e pur sempre con una certa decisione, ci fanno un baffo le irregolarità: se hai buoni materiali (e interpreti bene la sciata), ci galleggi/scivoli sopra o li tagli, questi mucchi.
7 - La visibilità. Contrariamente a quanto si pensa quando nevica la visibilità può essere meno peggio di quando è solo nuvoloso con molta umidità: quasi sempre le nubi che fanno neve si trovano piuttosto alte, almeno sopra la fascia principale delle piste (solitamente fra i 1500 e i 2500 m). Invece, quando non nevica, spesso è più facile incappare in strati di ‘nebbia’ fitta. Non solo: mentre nevica, rimane una certa luminosità che mantiene il contrasto e le ombre nella visione; in caso di nuvole scure gonfie di umidità invece può fare quasi buio, soprattutto a dicembre, e la superficie nevosa allora sì che si confonde con il cielo!
8 - Sciare con visibilità non ottimale, comunque, è estremamente didattico. Bisogna cercare di guardare avanti il primo punto visibile, non le punte degli sci – un albero, il paletto di bordo pista, un altro sciatore (quando c’è!) - bisogna ‘sentire’ lo sci sulla neve con i piedi… e questo vale anche per i più bravi. L’obiettivo è: sensibilità-centralità-gradualità. Vedrete, l’esercitarsi in pista durante una nevicata tornerà molto utile non appena tornano le condizioni normali: sembrerà di volare.
9 - Occasione irripetibile di provare bordi pista con facile neve fresca, magari quei 10-20 cm che ti permettono di prendere confidenza con un accenno di powder, senza alcun rischio, grazie al fondo regolare e liscio. O addirittura, tutta la pista, quando essa si tramuta in un… vero e proprio fuoripista non battuto!
10 - Silenzio, silenzio e silenzio. Tranne il fruscio degli sci, leggerissimo. Sei in mezzo alla natura, solo tu e i tuoi sci. E senza i rischi connessi all’andare fuori pista. Impagabile.
Infine, 5 trucchetti + 1 raccomandazione:
Vestizione a strati con giacche tecniche e pantaloni di ultima generazione, che tengono bene il caldo, traspirano e sono idrorepellenti.
Usare materiali in ordine e un adeguato equipaggiamento tecnico: casco (giammai berretti: si inzuppano e creano condensa, appannando gli occhiali) e maschera di qualità preferibilmente doppia lente sono di vitale importanza. Ancora oggi si vede troppa gente con occhiali da sole da città o addirittura nulla…
Non togliersi mai la maschera, nemmeno nelle soste e in seggiovia, mantenerla sempre sugli occhi, per evitare che si bagni la faccia. Non portarla sul casco bagnato o, peggio, sul berretto. Questo accorgimento limita l’appannamento.
Cercare di procedere abbastanza veloci, evitando il più possibile fermate in pista… sembra una cavolata, ma la turbolenza d’aria che si genera contro gli occhiali permette alla neve di non attaccarsi troppo e limita l’appannamento, grazie al ‘raffreddamento’ della lente.
Preferire le piste basse nel bosco, la visibilità grazie ai punti di riferimento e all’effetto contrasto luce-ombra degli alberi è ovviamente migliore che in campo aperto.
Infine, per favore, non lamentatevi troppo se ‘non battono le piste’: durante il giorno viene fatto solo qualche passaggio ‘di emergenza’, ma sostanzialmente la battitura vera viene fatta solo a fine giornata, o meglio, a fine nevicata; battere durante la precipitazione sarebbe anche abbastanza inutile.
NELLE FOTO, LE PISTE DELL'ALTA BADIA - ZONA CHERZ, PRALONGIA, CAMPOLONGO - DESERTE DURANTE LA NEVICATA DELL'11 DICEMBRE