VISIT, originale report VISA sui trend internazionali del turismo sciistico: dal sud est asiatico forse arriverà una nuova generazione di ski lovers


Si sa: le statistiche sono affidabili fino a un certo punto. Nel campo del turismo, poi, è una ridda di numeri, spesso contraddittori. Io il più delle volte ne diffido. Però studi e report autorevoli e fonti certe esistono. Uno, in particolare, mi ha colpito, perché la sorgente dei dati è quanto mai reale e la metodologia di elaborazione mi è parsa molto interessante. Mi riferisco alla piattaforma Visa International Travel (VISIT). Sì, proprio quella VISA, quella della carte di credito: sostanzialmente, i dati provengono dalle spese con carta di credito (*approfondimento qui sotto), quindi sono estremamente ‘concreti’, poi questi vengono incrociati con statistiche istituzionali ed elaborati secondo sofisticati modelli econometrici.

Secondo la piattaforma VISIT, la regione austriaca Pinzgau-Pongau (il cui comprensorio principale è lo Skicircus Saalbach, di cui abbiamo parlato recentemente qui: https://www.dovesciare.it/ski-writer/15/01/2018/la-dimensione-conta, più altri del Salisburghese tipi Radstadt e Obertauern) è al primo posto, in base alla media triennale di arrivi internazionali. Quattro delle prime 10 destinazioni si trovano in Austria e la maggior parte delle 25 destinazioni prese in esame sono in Europa (vedi tabella 1). Niente male l’Alto Adige, e precisamente le zone del Sella Ronda come Alta Badia e Gardena: terzo posto. Le valli trentine invece sono all’ottavo posto. Vedi per il dettaglio la tabella 2; attenzione che la suddivisione è per macroregioni o province (colonna 2 ‘locality’), mentre le stazioni sciistiche all’interno di questa categoria compaiono come esempio nella colonna accanto (‘nearby skiing area).

Secondo la piattaforma, i turisti/sciatori stranieri rappresentano il 24% del turismo invernale in Italia (periodo gennaio-marzo 2015-2017). Interessante: dimostra una volta di più il peso dello sci per tutta la nazione. Ma in Austria sono il 54% e in Svizzera il 34%. La potenziale crescita italiana è stimata in 2.2 milioni di nuovi turisti invernali, circa 20% in più rispetto al livello attuale. Occhio però: oggi, più della metà dei turisti invernali proviene da Paesi dove 1 su 5 residenti ha superato i 65 anni d’età: l’Europa – la cui età media si innalza più rapidamente che altrove nel mondo - rappresenta oltre l'80% dei viaggiatori internazionali verso destinazioni sciistiche.

Attualmente, secondo l'analisi Visa, solo il 6% dei viaggi invernali nel mondo è verso destinazioni sciistiche. La propensione verso una meta sciistica è molto bassa nei mercati emergenti, rispetto all'Europa e in particolare a Paesi come la Germania, la Repubblica Ceca e la Svizzera, dove almeno 1 su 6 viaggi effettuati durante i mesi invernali è motivato dallo sci.

Ma cosa succederebbe se i Paesi in via di sviluppo del Sud-est asiatico, che attualmente hanno un reddito pro-capite inferiore ma in rapida crescita e che ora rappresentano meno dell'1% degli arrivi turistici in tutto il mondo, dovessero aumentare i loro viaggi sciistici anche solo di metà della media globale? Da notare che in Thailandia o Vietnam la popolazione è molto più giovane… Secondo l’analisi di Visa, il turismo sciistico potrebbe aumentare fino al 20% nel mondo grazie a nuovi sciatori asiatici. Negli ultimi tre anni (2014-2017) per esempio, in Cina, la quota è raddoppiata non solo nelle principali stazioni sciistiche locali, ma anche in località più glamour come l’Oberland Bernese e le aree della Svizzera francese, tipo Leysin e les Diablerets.

Giappone, Italia e Russia registrano già una presenza relativamente elevata di sciatori provenienti da mercati emergenti. Italia (con le province di Trento, Belluno e Brescia in testa), e Giappone e Canada rappresentano le destinazioni top-trend della stagione 2017/18. E allora, chi l’avrebbe mai detto, è in Asia che dobbiamo andare a promuovere le Alpi e lo sci… Un potenziale ostacolo potrebbe essere la percezione che le vacanze sugli sci costino più di altre, ma da un calcolo del costo medio di oltre 750 destinazioni invernali (alloggio, trasporto locale, ristoranti, intrattenimento e shopping, escluso il costo per raggiungere la destinazione), Visa ha rilevato che l'importo speso con le carte si aggira sui 1.200$, rispetto ai 1.100$ di altre destinazioni. Anche questo è un dato che deve farci riflettere: è vero che lo sci è caro, ma anche il famoso ‘con la stessa cifra vai ai Caraibi’ è una balla bella e buona. Inoltre gli asiatici che possono andare in Europa a sciare non credo che si preoccupino di spendere qualche cento euro in più…

Altro dato positivo, rilevato dall’analisi VISIT, in controtendenza dalle tante voci pessimistiche: nel complesso, gli arrivi internazionali verso le località sciistiche nella stagione invernale attuale sono cresciuti del 14%. Vedete? Quante volte vi ho detto che lo sci è vivo e vegeto…