Psicometeo: scherzi (normali) della neve in montagna
Finisce la galleria …. ed ecco la neve!
Avete sempre pensato che, salendo verso una stazione di montagna, troverete neve da una certa quota in su e che durante una precipitazione la neve si trasformi in pioggia (eh sì, perché non accade viceversa ….) scendendo di quota?
Eccoci pronti a sfatare un altro mito.
Capita spesso in due differenti fondovalle, nell’Agordino e in Cadore: si entra in galleria con un paesaggio autunnale e si trovano all’uscita, dopo 1 km o poco più, 10 centimetri di neve. Alla stessa identica altitudine!
Ma come? La cosiddetta ‘quota neve’ non dipende dalla temperatura e la temperatura non dipende dall’altitudine?
In libera atmosfera sarebbe certamente così, ma l’orografia delle singole vallate incide profondamente sulla quota neve.
Le nevicate più importanti sul nostro versante delle Alpi avvengono infatti in presenza di correnti meridionali umide e miti, che vanno a confliggere e sostituire sacche d’aria fredda presenti nelle vallate.
Ecco dunque che l’orientamento della valle rispetto alle correnti portanti o la loro larghezza o ancora la loro distanza dalla pianura fanno sì che a parità di quota possa nevicare o piovere alla stessa quota a pochi chilometri di distanza.
Nei due casi citati, i fondovalle in quel punto sono molto angusti e seguono le anse dei fiumi che le hanno scavate (il Piave nel basso Cadore ed il Cordevole nell’Agordino). Nulla di strano dunque che la risalita dell’aria calda per le valli sia giunta fino ad un certo punto, ma poi, di fronte ad un ostacolo come un’ansa stretta od un punto particolarmente angusto della valle (che la strada supera con una galleria), si sia fermata lì.
Per la gioia di nostri occhi che tanto aspettavano di trovare la dama bianca posata al suolo.
In collaborazione con Matteo Bottonelli