Alta Badia, 5 posti per mangiar bene senza svenarsi (oltre ai soliti nomi)
Nella capitale sci-gastronomica d’Italia, l’Alta Badia, la sovraesposizione mediatica e il continuo, meritato successo di critica e pubblico, potrebbero indurre gli operatori locali a un abbassamento della guardia. Ma i badioti sono troppo in gamba per cascare nel tranello. E il livello si mantiene alto, dalla più modesta pensioncina al ristorante super stellato (ricordiamoli: St.Hubertus, La Siriola, la Stua de Michil). Certamente, i prezzi non sono più a buon mercato come un tempo, ma questo è normale; d’altronde anche il fattore ‘moda’ influisce non poco. E allora, ecco una serie di indirizzi preziosi, vuoi fuori dai circuiti glamour-presenzialisti, vuoi un po’ più decentrati, dove si può mangiare sempre ‘da Alta Badia’ a prezzi quasi normali.
Tra queste scoperte, merita anche solo per la felice rivisitazione architettonica in chiave attuale di un tipico majun in legno, un fienile di questa valle ladina, il rifugio Boconara (str. Arlara, Corvara, 0471/836780), quasi in fondo alla pista Arlara (ma si raggiunge anche in auto).. Da preferire le specialità tipicamente ladine, come i Cajinci t’ega (un primo simile agli Schlutzkrapfen, sorta di ravioli). Ma anche i dolci sono niente male: promosso il semifreddo alla cannella su mosse di mela. Per eventi speciali e per gruppi (o a richiesta) è aperto anche a cena
Per le grigliate di carne, ma anche di selvaggina e pesce segnatevi La Trattoria c/o l’ hotel Tambra (Str. Sassongher 2, Corvara, tel. 0471/836281). Offre anche i tradizionali piatti ladini con un tocco moderno, e classici più italiani. Su prenotazione si può cenare nella bella stube.
Al Mathiaskeller (Str. Pecëi 31, Colfosco, 0471/836754) il pezzo forte è l’atmosfera degli interni, caldi e rassicuranti. Forse la proposta è un po’ banale, di piatti classici tirolesi e ladini (Spätzle, ravioli, stinco, strudel…), ma la qualità è buona e non mancano variazioni, come la fonduta, che in Alto Adige non è ovviamente così conosciuta come nelle Alpi occidentali.
Se invece vogliamo provare a scommettere su un emergente dei prossimi anni, uno sul quale puntare potrebbe essere La Siëia (Str. Berto 61, San Cassiano, 0471/849517). Lo chef Hubert Rubatscher è da tenere d’occhio. I prodotti sono scelti con attenzione; alcuni provengono dal maso Lüch Da Pcëi (a cui il locale è legato), come i formaggi e lo yogurt, usati tal quali ma anche come ingredienti di vari piatti. Oltre a varie salette e stube fra classico e design contemporaneo, dispone di una zona pizzeria al piano terra e di un lounge bar, ben frequentato anche per il rito dell'Aprés Ski e dell’aperitivo.
Al Bistro Ciasa La Vedla (Str. Sompunt 38, La Villa, Badia, 0471/847015), dietro l’albergo Lech da Sompunt, lungo la pista Sponata di La Villa, va forte la carne: tartare, carpaccio, filetto.
Se invece si preferisce un posto un po’ come una volta, coni atmosfera ‘da trattoria’, c’è La Tana dell’Orso (Ojes 17, San Leonardo-Badia, 0471/839671), proprio vicina alla casa del santo locale San Giuseppe Freinademetz. Purtroppo può essere affollato e rumoroso. Si trova in posizione elevata nella frazione Oies, non lontano dalle piste dello skitour Santa Croce. E’ assai conosciuto per la sala a tema ‘orso’ (piena zeppa di orsetti) e per quella dedicata alle streghe e streghette. Non a caso è gettonatissimo il ‘piatto dell’orso’… Una vera abbuffata di carni, verdure, polenta.